martedì 10 aprile 2012

l'armamentario


Ho uno spezzato a righe, ma mi si sono spezzate le righe.
Mi chino a raccogliere i cocci, vedo un maresciallo in seconda (doveva essere in terza, ma l’hanno bocciato). Grida: “rompete le righe!”
“Sono già rotte!”
Gli risponde l’esercito intero guardando con simpatia i miei pantaloni.
“Allora scioglietele!” fa quello, ma gli altri restano compatti.
Le righe che dice lui, le hanno già sciolte da tempo, insieme ai cannoni, alle pistole e ai fucili.
Era rimasta giusto qualche lancia, ma l’hanno spezzata a favore a volte di Marco, altre di Luca, operai della fonderia dove è finito tutto l'armamentario. E dato che l’ARMAMENTARIO, forse per via del buonumore generale, sapeva ben più di MENTA che di ARMA, ci fecero una serie interminabile di confetti: alla menta, ovviamente, ma anche all'arcobaleno, alle risate, al vento le volte che soffia divertito e quelle in cui resta impigliato nei capelli. Nei capelli di tutti, persino quelli un po’ imbronciati dei marescialli a cui nessuno ha obbedito.

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