mercoledì 11 aprile 2012

di parole in mondi


Conoscevo un bambino che gridava sempre “ioooooooo” e un giorno, una simpaticissima tempesta di vento gli separò tutte le O l’una dall’altra (così: o o o o o o o o o o  o  o  o  o  o)
In quel momento si accorse che tutte le O del suo "io" non erano che meravigliose bolle di sapone:
alcune riflettevano il cielo, altre il prato sotto i piedi di Luca, altre gli occhi dolci dei bambini che le guardano. Ma erano tutte bolle di sapone, e lo salutavano partendo alla volta del mare. 
Ormai che le bolle erano volate via, il bimbo si fermò a guardare la i, interrogandosi sugli inspiegabili equilibri che mantenevano il puntino sospeso nel nulla.
Forse con l’idea di riacciuffare qualcuna delle sue O prima che scoppiasse in una risata di bollicine, si lanciò subito in aria volando anche lui verso il mare, poi verso il cielo, poi verso il mare e il cielo insieme.
Incontrò una L, e si accorse che da qualunque parte la girasse, c’era sempre un comodo schienale a cui appoggiarsi. Ci si appoggiò, ma per poco (stava proprio inseguendo le O, che ora filavano come missili). Si pettinò con una F perché il vento gli aveva scompigliato i capelli, poi si scompigliò i capelli perché, senza che se ne accorgesse, la F glieli aveva tutti pettinati.
Incontrò anche un'altra O, così maiuscola che sembrava grande come tutto il mondo; poi una M, e, ora che la guardava bene, capì subito che le montagne non iniziano per M, ma sono delle M tutte intere. La M poi è la montagna perfetta, perché sono due montagne diverse che si guardano in faccia.

Vi è mai capitato di trovarvi in cima ad un monte, un vostro amico sul monte vicino e farvi i segnali con lo specchio? Se vi è piaciuto, pensate che le montagne della M lo possono fare sempre e senza bisogno di specchi, con tutti i sassi che hanno e tutto il sole che ci batte addosso. 

In ogni caso, il nostro eroe ha appena scoperto, da quanto è arrivato in alto, l’umanità intera in uno sguardo solo:
a vederla da qui non si distinguono i bronci, gli sgambetti e le note sul registro e vien
pr o o o o o (altre bolle di sapone) o o o prio voglia di abbracciare tutti, come se fosse lui stesso un raggio di sole.
Certo, qualcuno obietterà con i soliti MA:

MA dove sono finite le tue O? Se perdi tempo non le avrai più indietro.

MA perché ora che sei così in alto non passi il tempo a far le capriole e gli altri li lasci perdere?

MA ti ricordi o no di quando Luisotto ti ha rubato la merenda e ti ha anche accusato di essertela rubata da solo?

Ma il segreto che il bambino magico, quello che ha perso tutte le O in uno sciame di bolle di sapone, vede bene da qui sopra è che la nostra piccola
UMANITA’,
tolti tutti questi
MA
(che, non a caso, pesano come montagne)
altro non è che una sola, magnifica
UNITA’.

Immaginatevi una bolla di sapone, una sola ma che è tutto il mondo, e il sole ci passa attraverso brillando con tutti i colori dell’arcobaleno.

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