lunedì 16 aprile 2012

la macchina che va a sorrisi


La macchina di Giovanni va a sorrisi.
Col sole impenna, col brutto tempo rallenta, ma se rallentando fa salire qualcuno che era in ritardo, subito riparte di gran carriera.
Come ruota di scorta, ha un volume di barzellette. Come crick, la polvere magica di Campanellino, che solleva in volo chiunque ha pensieri felici. 
Come se servisse la polvere di stelle per prendere il volo in seguito a un sorriso... Ma su su avanti, c’è l’arcobaleno e Giovanni già quasi non lo vedi più. Ora, ad esempio, è sopra una nuvola: la sua macchina non ha le ruote, ma un radar che cerca nell’arco di 10 milioni di miglia il modo di far sorridere il pilota, i passeggeri, gli autostoppisti, quelli con cui si parla al telefono, i passanti che si salutano e quelli che stanno a casa a dormire e che quindi non passano, ma si sa mai che passino, all’1 o alle 2.
La macchina di Giovanni qualche volta si ferma, come se finisse improvvisamente le batterie, ma mai c’è stata a memoria d'uomo una volta in cui non sia ripartita. 

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