La macchina di Giovanni va a sorrisi.
Col sole impenna, col brutto tempo rallenta, ma se
rallentando fa salire qualcuno che era in ritardo, subito riparte di gran
carriera.
Come ruota di scorta, ha un volume di barzellette. Come crick,
la polvere magica di Campanellino, che solleva in volo chiunque ha pensieri
felici.
Come se servisse la polvere di stelle per prendere il volo
in seguito a un sorriso... Ma su su avanti, c’è l’arcobaleno e
Giovanni già quasi non lo vedi più. Ora, ad esempio, è sopra una nuvola: la sua
macchina non ha le ruote, ma un radar che cerca nell’arco di 10 milioni di miglia
il modo di far sorridere il pilota, i passeggeri, gli autostoppisti, quelli con
cui si parla al telefono, i passanti che si salutano e quelli
che stanno a casa a dormire e che quindi non passano, ma si sa mai che passino,
all’1 o alle 2.
La macchina di Giovanni qualche volta si ferma, come se
finisse improvvisamente le batterie, ma mai c’è stata a memoria d'uomo una volta in cui non sia ripartita.
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