lunedì 16 aprile 2012

il maniglione antipatico


C’era una volta un maniglione ANTIPATICO. Poverino, lui voleva essere antipanico come tutti gli altri, invece era antipatico a tutti.
Una sera disse una preghiera: non voglio più essere antipatico!
Detto fatto! La mattina dopo era proprio simpatico: le maniglie lo salutavano sollevando il cappello e le chiavi giravano nelle toppe in segno di profonda stima, prima a destra e poi a sinistra (perché nessuno rimanesse chiuso fuori).
Ma purtroppo, non era ancora un maniglione antipanico. Non avendo specificato alcuna richiesta, era diventato un maniglione ANTIPRATICO:
per aprirlo bisognava bussare, fare una giravolta, dire al contrario le lettere dell’alfabeto, piangere, ridere (in entrambi i casi, di gioia), aspettare un passante, fargli una carezza e invitarlo a passare. A quel punto il maniglione scattava automaticamente e la porta si apriva con un sorrisone. L’operazione metteva parecchio buonumore a chi passasse, ma in effetti avrebbe potuto creare qualche complicazione in caso di incendio.
Il maniglione iniziò a pensarci sempre più spesso. Un giorno poi, il fuoco divampò davvero e la gente arrivò correndo davanti a lui, bussava con le lacrime agli occhi per la paura ed il fumo.
Ma il nostro eroe, così colto alla sprovvista, non aveva idea di come fare ad aprirsi! Trattenne il respiro, ma niente, provò a saltare, ma non si mosse di un millimetro. Si concentrò, urlò aprì gli occhi, li chiuse. Niente. Infine scese una lacrima anche a lui.
Non era una lacrima qualunque: era una lacrima di OLIO zecchino, che nasceva dal desiderio sincero di salvare quei poverini. Mica per essere simpatico, o pratico e in fondo neanche antipanico, ma perché gli voleva bene, e teneva tanto alle loro vite. 
Già una goccia di quell'olio, per chi non lo sapesse, sarebbe bastata a far scattare all'unisono tutte le serrature del palazzo. Ma quella lacrima, ragazzi, fece aprire la porta, accompagnò in salvo i presenti, richiuse la porta arginando il fuoco e infine spense l’incendio dalla prima all'ultima fiammella. 

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