Oltre a quell’albero, ce n’era un altro. Ma poiché si era
detto che quell’albero, il primo, era un albero come un altro, non fu mai più
possibile distinguerli.
Ovviamente se li conoscevi bene, ci parlavi e magari ci facevi
insieme qualche serata, imparavi a distinguere dei dettagli piccolissimi, come
il taglio delle foglie o l’espressione della corteccia.
A quel punto sorgeva il problema: a quale dei due volere più
bene?
All’uno o all’altro?
All’altro o all’albero?
Al papà o alla mamma?
Alla gallina Cesarina o a suo nonno Vitellone di
Mangiacaspoggio Calabro?
E la soluzione è: per sicurezza, facciamo a tutti un regalo,
un regalo prezioso, e non pensiamoci più.
Io, per esempio, ho regalato ai due alberi delle palline di
Natale, anche se non sono abeti, perché il Natale è per tutti, mica solo per
gli abeti. Al papà e alla mamma una cravatta, un centrino per il tavolo e tutto l’amore che ho trovato. Alla Gallina Cesarina una confezione di
brodo vegetale e a suo nonno un rasoio per l’estate, quando fa caldo e il
troppo pelo potrebbe dargli un po’ di affanno. Il rasoio l’ho trovato in
cantina e di lamette non ce n’erano più, ma tanto ve lo vedete voi un vitellone di Mangiacaspoggio Calabro in agosto che si rade
la schiena?
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