giovedì 22 marzo 2012

l'occo chi?

Avevo un impegno ma mi è saltato, saltato dove non si sa, ma saltato come, quello sì: saltato come riso, che abbonda sulla bocca degli stolti, cioè quelli che non vengono tolti, ma messi. Messi dove? E lo chiedete a me? Forse nello stesso luogo dove il mio impegno è saltato, che io non conosco di certo. E voi?
Dalla regia (una regia assai nobile, una règia regìa) mi si fa inoltre notare che quelli sulla cui bocca il riso abbondava erano sciocchi, e non stolti.
Da cui una diatriba che prende 6 settimane e un albero di Natale (era stagione), su cosa distingua veramente uno stolto, cioè un messo, da uno sciocco, sulla cui definizione mi consento di aprire un’altra diatriba, ovvero una DIALTRIBA.
È infatti vero che, se un messo è probabilmente quello del re e immaginiamo debba abitare nella stessa reggia della règia regìa, lo sciocco resta un argomento meno noto. Al suo interno, troviamo degli SCI, che conosciamo tutti, ma anche un OCCO.
Su quest'ultimo, fondate ragioni ci inducono a credere che si tratti di uno oco (magari anche giulivo) appassionato di sci, la cui C si sia inavvertitamente sdoppiata durante l’impatto contro un albero; altri parlano di una rara specie di albero di un'isola del pacifico, il cui frutto è la OCE di OCCO. 
Ma si sente anche dire: 
Per stavolta, chiuderemo un occo
Occo per occo sessantocco
Molla l'occo!
Mi sono sbucciato un ginocco (e oltretutto neanche mi andava)

Vedete da voi che, sci a parte, i tipi di sciocchi possono essere molti, gli uni più simpatici dei dui. Anche i trei si dice siano gioviali e molto amici dei secondi. Difatti non c'è secondo senza primo, quantomeno se hai fame. Ma se la fame è tanta, si consiglia un primo al secondo per parecchi secondi e un totale di molti più primi di prima. 

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