martedì 27 marzo 2012

a chiamarsi così


Avevo uno zio, si chiamava Così,
di umore stava così così,
diceva no ma più spesso sì
e ogni mattina intonava “buondì!”.

Aveva un collega dal nome Uguale,
dal portamento molto regale,
andava in moto senza un fanale,
vedeva il bene anche dove c’è il male.

Di cognome facevano entrambi "A Rossi" (erano romani) e, se li mettevi uno fila all'altro, erano Così Uguale A Rossi che il signor Rossi, che era già rosso per la vergogna e non si capisce perché, diventò tutto Gialli e cambiò paese.
Nel paese di fianco, conobbe un tipo che somigliava molto ai primi due, anzi era proprio uguale: Uguale Spiaccicato, per gli amici Spiaccicato Uguale.
Un simile cognome (o forse nome, come vi piace di più), che non voleva richiamare nulla più di un cordiale senso di somiglianza, si è rivelato nel tempo non esente da pericolose controindicazioni.
E infatti si sono appena spiaccicati:
il gelato per terra,
una banana nella cartella,
metà merenda dentro il gelato
e mezza cartella nel cioccolato (ce n’è un mare qui per terra, dove la cartella è appena caduta, e i bambini ci navigano come veri esperti).

In ogni caso, poteva andar peggio. Pensate solo se fosse stato Uguale Spiaccicato a Nonno Rinonno,
che aveva dieci, quindici e venti
denti da latte corrispondenti,
un naso girato a forma di mela
e canticchiava una tiritera.

Ma Spiaccicato Uguale sarebbe stato anche dopo un maestoso volo orizzontale senza uno straccio di ala o con un’ala di stracci, o anche stracciando un’ala, alando uno straccio, stralando un accio, acciando uno strale e via dicendo. 
Questo esempio in particolare lo turbò molto e lo convinse a cambiare il suo cognome (o il nome, è Uguale) in Caduto Impiedi, così da potersi cimentare in tutta tranquillità in qualunque sconsiderato esperimento aviatorio. 

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