Francesco era il figlio del panettiere, ma quando nella
bottega del papà si annoiava, usciva con la sua bicicletta fiammante e macinava
decine e decine di chilometri.
Una volta macinati, era un bel problema per gli altri che passassero,
perché un chilometro macinato di certo non si percorre facilmente: bisogna
saltellare prima su un pezzo, poi su un altro e non si sa mai bene se si
riuscirà a trovare quello successivo e a che distanza. A volte si trovano a pochi
centimetri, ma spesso Francesco ha macinato anche quelli, così che l’incertezza
rimane e i contachilometri impazziscono.
Ma ci sono anche altri chilometri, che magari nessuno
percorreva più da tanto e Francesco li ha macinati lo stesso con la sua bicicletta
a pedali verdi.
Una volta o due, dato che non servivano più a nessuno, ha
provato a portarli al suo papà che li ha usati al posto della farina. La
mattina successiva si sono sfornati decine di panini dai colori più strani,
tutti buonissimi, che hanno fatto viaggiare lontano anche quei vecchietti un po’
stanchi, che scendono le scale di casa soltanto a comprare lo zucchero e il
pane per la merenda dei loro nipoti.
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