mercoledì 2 gennaio 2013

Sull’origine della ciribiciaccola – Lezione 1


Della ciribiciaccola, quasi tutto è ignoto.
Abbiamo solo una vaga informazione, ovvero: gira. O forse si perde? Cosa si faceva con la ciribiciaccola, ve lo ricordate? Ecco, direi che ci siamo capiti, nel senso che non abbiamo capito, ma se non abbiamo capito il senso, possiamo cercarlo, penso.
Il mio amico Verbonio Chiacchierottis, noto cercatore di sensi, specializzato in olfatto e Fiuto (che era il suo cane anche prima che ci si specializzasse), mi ha presentato un’importante spiegazione che vorrei sottoporvi:
per capire questa spiegazione, bisogna tornare al principio, perché in principio la ciribiciaccola era un verbo, ovvero il verbo “ciribiciaccolare”, opportunamente coniugato con una terza persona (una persona singolare, ma comunque educata e gentile).
Ora che siamo al principio, facciamo un passo indietro e, anziché cadere nel nulla, scopriamo che tra amici, soprattutto in Trentino, si parlava del “chiacchiericcio” con l’espressione dialettale “ciaccolare”, che nulla ha a che vedere con il cioccolato, né con il ciaccolato che è cià colato, ma colato dove non è il caso di chiederselo, soprattutto per non rischiare di scoprire che invece qualcuno ci ha colato, e oltre che dove dovremmo chiederci chi, perché, se per farci un favore e se aveva le mani pulite.
Chiusa parentesi, e riprendiamo a ciaccolare, cioè a chiacchierare, ma a voce bassa, in Trentino, ma anche in Veneto e soprattutto in dialetto.
Allora, stando alla spiegazione di Verbonio, qualcuno che per ragioni confidenziali non ha voluto apparire in questa riga ma che per comodità chiameremo Martino, non solo chiacchera, ma chiacchiera doppio ovvero biciaccola (e non ciaccola in bici, sia chiaro). Non basta: non contento di biciaccolare, decide di biciaccolare un’altra volta. Una consuetudine dell’altopiano di Asiago, che non è un altopiano quindi figuratevi che consuetudine, ha stabilito che in questo caso non si quadribiciaccoli, ma invece, per venire incontro alle mentalità semplici dell’altipiano che non c’è, si ribiciaccoli. Siccome Martino ci casca ogni volta, si dice che ci ribiciaccoli, e così eccovi una ciribiciaccola fatta e finita.
Eh sì, perché vedendo Martino, molti altri suoi amici e a poco a poco tante persone per il mondo hanno iniziato a ciribiciaccolare fino a perdersi, e così ecco che si è persa la ciribiciaccola. Qualcuno l’ha trovata?
Se sì, inseritela in busta aperta, così che se la goda un poco anche il postino, ed inviatela al seguente indirizzo:

Martino per modo di dire
Presso Accademia degli errori
Via dei cercatori di ciribiciaccole, da 0 a 100
CAP: Ito o devo ripetere? - Grazie (frazione di Noncèdiche)





Se qualcuno, dopo aver letto questa prima spiegazione, volesse obiettare che nelle forme dialettali più strette “ciaccolare”, forse per la fretta, diviene “ciacolar”, è liberissimo di prendersi tutte le C che avanzassero e farci dell’ottima insalata. 

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