mercoledì 2 gennaio 2013

Il sicobiondo


C’era una volta un sicomoro che voleva diventare un sicobiondo. Per diventare sicobiondo, decise di farsi i colpi di sole: una volta che ne ebbe presi cinquantatrè decine e un quarto di per sempre, non divenne un sicomoro, ma un sicoverde che la metà bastava!
Dato che la metà bastava, un passante ne prese metà della metà (era un passante che amava la frugalità) e lo mise sulla metà della sua testa.
Il passante era tanto buono di cuore che aveva un’aureola gialla gialla e sulla testa la metà della metà del sicomoro diventò effettivamente sicobionda.
Su un altro quarto, che tra l’altro era diventato sicoverde, sbocciò una splendida viola che intonò una canzone che parlava di mare e di terre in cui i sicomori erano tutti sicorossi.
Così il sicomoro, che era già diventato sicoverde grazie ai raggi generosi del sole, si trovò anche sicobiondo per via della bontà del passante, ma anche sicoviola per una fortunata coincidenza e anche un po’ sicorosso, forse per la nostalgia.
Ancora oggi i nonni portano spesso i loro nipoti fino ai piedi della grande pianta: raccontano ai loro nipoti questa storia e le altre mille avventure che avevano reso l’albero di tutti i sicolori.

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