"Posso avere un piattino di frutta candita?" ordinò Gilberto
al Bar Lume, proprio qui all'angolo.
Ma anziché della frutta candita, Pasquale,
che era sordo da un orecchio e cieco dall'altro (quest'ultima cosa, molto meno
grave), gli portò della frutta condita. Fu un problema, perché le dita non
erano neanche sue, ma di un passante la cui igiene personale era tutta da
verificare.
"Ma io l'avevo chiesta candita!"
"Con tanto che i cani non hanno le dita nemmeno se
ballano il can can!" esclamò Pasquale che aveva un braccio sordo e uno zoppo
(quest'ultimo, un tantino più grave). Fu però con il braccio sordo che gli portò
nientemeno che della frutta bandida, che, dal momento che l'avevano bandita,
non c'era più. Pertanto a Gilberto rimase molto poco da mangiare.
Ma non
finisce qui: la frutta, che come abbiamo detto era diventata una terribile
bandita, irruppe dalla porta col bavaglio sulla faccia e svaligiò il bar Lume. Gilberto non aveva alcuna valigia, Pasquale invece ne teneva una sotto
il bancone piena di caramelle da regalare di tanto in tanto ai figli dei
vicini.
Fu così che la frutta, pur non essendo mai stata candita,
divenne decisamente caramellata e Gilberto se la mangiò in un boccone, sventando la rapina, saziandosi per bene e ripristinando l'ordine al Bar Lume.
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