venerdì 11 gennaio 2013

Il battibaleno


“Ti spiego”
Disse Jonah alla vela. La vela però non c’era, perché Jonah non navigava in barca, ma nella pancia della balena. Per farla andare più in fretta, non occorreva tanto spiegare qualcosa quanto trovarle un bel baleno affascinante, sfidarlo a qualcosa e batterlo: ecco così un battibaleno, la misura del tempo che a Jonah sembrava più appropriata per proseguire.
Sfidò così il baleno a rimpiattino, ma non avendolo mai impiattinato prima, non poté neanche rimpiattinarlo. Allora la sfidò a rialzo, ma non aveva il rialzo: per giocarci si sarebbe dovuti andare a fondo, ma andare a fondo non è un’ottima idea neanche per un uomo che naviga nella pancia di una balena. Metti ad esempio che la balena sbadigli? L’acqua potrebbe entrarle dalla bocca e bagnare i piedi di Jonah, che tanto tiene all’igiene.
Qualcuno potrebbe obiettare che se la balena non sbadiglia sul fondo, ma a mezz’acqua, sia la stessa cosa, invece non lo è. Per esserne sicuro, però, Jonah decise comunque di interpellare un dizionario. Non essendoci dizionari nella pancia, dovette uscire a cercarne uno. Essendo uscito a cercarlo, però, non navigava più nella pancia della balena, anzi non navigava più del tutto!
Avrebbe comunque potuto accelerare, direte voi, trovando finalmente una disciplina a cui sfidare il baleno. 
Niente di più sbagliato: i baleni chiacchierano volentieri con le balene, mica con Jonah. Non che siano razzisti eh, semplicemente una balena va di buona lena, e questo piace ai baleni, che non sono altrettanti certi né che una lena vada di buona balena, né tanto meno che ci vada Jonah, che non ha neanche più un’imbarcazione per navigare.
Jonah è così rimasto senza balena, senza barca, senza la possibilità di accelerare, ma ha letto e riletto il dizionario, facendosi una cultura coi fiocchi alla faccia della fretta. 

Nessun commento:

Posta un commento