lunedì 6 febbraio 2012

ora di colazione


C’è una torta gialla a fette
e ogni fetta fa per sette:
quattro fette le han mangiate
i cugini di Segrate,
otto fette divorate
le prozie delle cognate.
Una fetta per metà,
va a chi ridere non sa.
Quattro fette e un rosmarino
al compare di Zio pino:
la piantina fa buon pro,
ma per cosa non lo so.
Se ogni fetta riempie il cuore
certo cura il raffreddore,
non tralascia il mal di pancia
che decolla dalla plancia,
non tralascia il gorgonzola,
per la torta di zia viola,
che la vuole un po’ salata
e che sappia di frittata.
Questa torta è gialla e strana,
chi la mangia torna rana,
perché il principe la aspetti
e la baci tra i confetti,
i confetti sono tanti
che non saprei dire quanti,
sono cento ad ogni fetta,
che si gusta in bicicletta,
che si gusta su un trenino,
prima a sera e poi a mattino!


Per chi avesse già mangiato, è possibile immaginare il sapore della torta. Se lo immaginate sbagliato, riprovate finché non sentite il giallo sul palato. 



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