Un giorno, al piccolo Gerolamo Drittini, campione scolastico
di uso del righello, venne richiesto di disegnare una colonna.
Poiché era un bambino molto preciso, per disegnarla inguainò
l’amato righello e utilizzò al suo posto un colonnello, strappandolo a un’importantissima
esercitazione della marina militare.
Ne seguì un discreto putiferio: tutti i soldati della marina
affollarono il cortile della scuola per reclamare il loro colonnello, a cui
dovevano assolutamente chiedere un congedo.
Gerolamo, incurante del vociare, fu inflessibile di fronte
alle lamentele del poveretto e continuò a tenergli la testa schiacciata
sul foglio per tracciare a matita la sua meravigliosa colonna.
Sapete cosa successe?
Ne uscì una colonna perfetta, che stupì la maestra e di fronte
a cui lo stesso colonnello dovette ammettere un certo talento.
Da allora, molte colonne furono tracciate con la testa del colonnello,
che si concesse – per uso strettamente scolastico – a tutti i bambini del
mondo, a patto ovviamente che avessero le mani pulite.
Per questa ragione, i bambini che mettono spesso le dita nel
naso (sia proprio che altrui), faticano molto a disegnare una colonna come si
deve: il colonnello scuote la testa e rimane imbronciato a guardarli dal banco.
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