Signori,
dopo ore, mesi e settimane,
l’Accademia degli errori, preventivamente consultati l’iperprofessor
Fanfaronio Cilecca, il dottor Giorniglione Riposalba e il decantropo Pirillero
Bugiardi e ciononostante nella certezza di sbagliare esclusivamente con grande
simpatia, desidera portare alla vostra attenzione la forma non diminutiva della
parola “donzella”, che riteniamo essere univocamente:
DONZA.
Da cui:
Cosa ti donza in pentola?
Piuttosto robusta quella donza, non trovi? Però ha un bel
sorriso!
Un gionzo chiusi una donza in una stonza, ma dopo mi sentii
molto in conza.
La donzelletta vien dalla campagna, dove la donza si era presa
una sbronza.
Mi concede l’onore di questa donza?
Ma ora basta vi prego, perché le donze, forse per via del
diminutivo del quale si sentono derubate, sono molto permalose.
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