venerdì 3 febbraio 2012

Il paese che dico io


Nel paese che dico io, l’occupazione funziona diversamente:
l’architetto non è costretto ad occuparsi di tutte le case, ma progetta solo gli archi e i tetti. Il resto delle case viene prodotto nei caseifici, che però il lunedì mattina sono chiusi (ricordatevelo, se decidete per una casa nuova nel fine settimana).
Per opere più colossali, come i ponti, si convocano schiere di pontefici.  
Ma non è tutto: ai carabinieri sono state tolte tutte le carabine e al loro posto sono stati dati dei fuochi d’artificio, per stupire i malviventi con la loro bellezza.
Tutto questo succede nel paese che dico io. E in quello che dite voi?

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