venerdì 15 giugno 2012

un merluzzo per amico (non un merluzzo per ogni amico, ma proprio un amico merluzzo)


Ho un amico che ha molto fegato, solo è che è fegato di merluzzo. Pertanto, il mio amico è un merluzzo. Lì per lì non l'ha mica presa bene, pensate che all'inizio era convinto di essere un semplice merlo e si stava già preparando a tuffarsi in uno spettacolare volo radente dalla cima del castello. 
Del castello, tuttavia, non riuscì ad essere nemmeno un semplice merlo, perché il ciambellano li aveva appena contati tutti e non ne mancava neanche uno.
Provò allora a farsi un po' più piccolo e a spacciarsi per mago Merlino, ma fu subito scoperto, non tanto perché gli mancava la mano negli incantesimi, quanto per la notevole assenza del cappello azzurro, o della soffice barba bianca indispensabile in queste circostanze.
Tentò altre vie ancora, ma si accorse presto che poteva andargli ancora peggio: nonna Palmira, difatti, stava già iniziando a cucirlo tra i mille merletti del suo ultimo centrino.
Così se la diede a gambe, non so quali poi, dato che nella fuga si tuffò in mare e proprio lì poté constatare, di fronte allo specchio dell’acqua, di essere definitivamente un merluzzo.
Neanche fosse tornato a scuola, fece amicizia con un banco di merluzzi che albergava di poco sotto la superficie dell’acqua. Ma entro poco tempo, decise di salutare tutti e partire alla volta dell’oceano, in un giro infinito di esplorazione degli abissi.
Di sicuro ci voleva un bel fegato, anche se era solo un fegato di merluzzo. 

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