lunedì 18 giugno 2012

il mal di plancia


IL MAL DI PLANCIA

C’era una volta una barca con il mal di plancia. Poiché se ne lamentava parecchio, scricchiolando a poppa e a prua, l’equipaggio impietosito andò a cercare un dottore. Del dottore, però, non c’era neanche l’ombra. Una delusione, perché almeno nell’ombra ci speravano. Ma niente.
Così pensarono di contattare almeno un dotto re. Questo era un po’ più semplice, perché lì vicino c’era una sala da re, dove di re se ne trovavano a iosa. Giangerolamo, che non era che un mozzo, ma aveva preso la cosa molto a cuore, non aveva però la più pallida idea di come distinguere un dotto re da un re con una normale cultura o peggio ancora, da un re del tutto ignorante.

A CACCIA DI IDEE

Per farsi un’idea meno pallida, provò a metterne una al sole, anche se prima dovette scovarne una, dato che, ricorderete, in principio non aveva neanche quella. E anche scovarla non fu facile, poiché dovette sfilarla da sotto una gallina per niente condiscendente.
Una volta ottenutala, si fece un po’ prendere dallo zelo e la piazzò al sole di mezzogiorno, con l’autoabbronzante e senza un briciolo di protezione, così che scoprì verso sera di aver fatto bel un pasticcio: abbronzata com’era, la sua idea non era per niente chiara. In compenso il pasticcio era il suo piatto preferito, e si fece una gran scorpacciata anziché pensare a una soluzione.
Fortuna che la soluzione venne da sé, perché l’idea, che a dirla tutta era un po’ scapigliata, sentì un impellente bisogno di ordine e si tuffò in un secchio di brillantina col solo scopo di farsi la riga di lato.

FINALE LIGURE (erano attraccati lì!)

Così facendo, divenne un’idea sensazionalmente brillante, e diede a tutti preziosi suggerimenti:
riguardo alla barca, chiarì all’istante di dimenticare re di sorta, la cui saggezza si sarebbe conosciuta solo dopo molti anni di governo (il re di Sorta se la prese un po’, perché regnava su Sorta da parecchio e gli pareva di aver fatto un buon lavoro).
Il mal di plancia passò dopo verniciata e una bella festa sul molo, che diede alla barca buonumore sufficiente per navigare ancora molti anni senza scricchiolii.
Quando la barca infine partì, Giangerolamo guardava assorto verso riva e un raggio di sole brillava nella direzione del vento.

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