Pollettina aveva 10 secondi per inventare una favola intera:
Nel primo mise un bacio, che le parve un ottimo saluto.
Nel secondo strizzò un occhio, ma poiché un occhio non le
pareva abbastanza, li strizzò tutti e due e andò a sbattere il naso sulla cassettiera.
Nel terzo si massaggiò il naso, con vigore, e lo mise sotto
l’acqua fresca per attenuare il dolore.
Nel quarto secondo incontrò un pesce, che nuotava nell’acqua
fresca, e le presentò la sua famiglia.
Nel quinto il cuginetto del pesce, che era un pesce pagliaccio,
vide il suo naso tutto arrossato e la scambiò per una parente.
Nel sesto, Pollettina e il pesce pagliaccio montarono un
circo di stuzzicadenti nel lavandino, per potersi esibire come si deve.
Nel settimo, Pollettina divenne piccina piccina, altrimenti
nel lavandino non ci sarebbe mai entrata.
Nell’ottavo secondo, gli applausi e le grida di giubilo per
l’esibizione sarebbero stati incredibili, ma il pubblico era fatto di pesci e
non si sentì un bel niente!
Nel nono secondo, Pollettina chiuse l’acqua perché il naso
non le faceva più male, salutò tutti i pesci e uscì a fare una passeggiata.
Il decimo lo impiegò per raccontare la storia alla
sua amica Rosina. Fu una storia splendida, perché era vera come la fantasia.
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