C’era un tale che andava coi piedi di piombo.
Per sicurezza, una volta all’anno andava da un piombatore di
piedi di Piombino a farseli controllare.
“Come va la piombatura, signor Rinaldo, ha tenuto?”
“Ha tenuto, ha tenuto, giusto una passatina e siamo a posto
per un altro anno!”
E in effetti, la piombatura era fatta così bene che il
signore mica ci credeva; o meglio: non lo negava, ma per sicurezza,
portava i suoi piedi di piombo da un altro piombatore di piedi poco fuori
Piombino.
Per essere sicuro sicuro, però, si fermava anche, dagli altri piombatori lungo la strada per Varese (era lì che abitava il signore!). Ce n’erano in totale 118 e, quanto finalmente arrivava a casa e appoggiava i suoi piedi in piombo fiammante sulla sedia, un
anno era quasi passato e di lì a poco era costretto a riniziare il giro.
Una volta, mentre rifletteva sull'opportunità delle sue riflessioni, fu distratto dal
cinguettio degli uccelli, dalle foglie e dal sole. D’un tratto sentì un impulso
fortissimo di lanciarsi su un prato e fare milioni di capriole. Certo, magari bisognava
prima pensarci un attimo. Quel prato era sicuro? Il verde gli sarebbe rimasto
sui pantaloni? Le scarpe di piombo gli avrebbero dato noia sulla terra umida?
Così se le tolse e, l’avreste mai detto? Da lì a un istante
stava volando nel cielo infinito, di un blu più blu del quale c’erano solo i
suoi pensieri.
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