Un’ascella e un ascesso, senza neanche il permesso,
contemplavano un piatto con un cavolo lesso.
Sosteneva la prima: “questo cavolo olezza!”
La seguiva il secondo: “una vera bellezza!”
Ma ancor prima, vi dico, di poterlo addentare,
giunse un angolo giro, e li fece arrestare.
Mentre quello girava, sempre lì su se stesso,
venne assolta l’ascella, condannato l’ascesso.
Come stanno, mi dite? È così che va il mondo:
deodorata la prima, medicato il secondo.
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