Questa è la storia di una ceramica, che però non c’era mica.
Fortuna che, quando c’era, ci era amica e questo ci metteva molta serenità. Era
una ceramica veramente gioviale: non era solo amica nostra, ma anche della
cera.
A volte, quando la cera faceva tardi alla sera, affidava alla ceramica il
cerino, che a quei tempi era solo un bambino ma che si accendeva di gioia appena la mamma
tornava a casa.
Per festeggiare, il cerino saltava in braccio alla mamma, che
per ringraziarla saltava in braccio alla ceramica. La ceramica allora prendeva la
forma di un suadente piedistallo, la cera si stiracchiava diventando una lunga e gentile candela e il cerino, che proprio in quel momento baciava la mamma
sulla punta dello stoppino, illuminava tutta la stanza di una luce speciale.
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