Sulla Città del Vento tira un vento così forte che la Bora di Trieste a confronto è una brezza primaverile.
Per non volare via, i bambini calzano scarpe di piombo massiccio e già in tenera età hanno gambe muscolosissime.
Le mamme e le signorine, un po’ meno vigorose, hanno capelli lunghissimi che, prima di uscire, legano al balcone, così da potersi arrampicare fino a casa dopo aver fatto la spesa.
Le mamme e le signorine, un po’ meno vigorose, hanno capelli lunghissimi che, prima di uscire, legano al balcone, così da potersi arrampicare fino a casa dopo aver fatto la spesa.
In compenso, si va sempre a spasso:
il vento si
pianta nell'erba dai confini della città e la solleva come fosse un
vassoietto.
Oggi i suoi abitanti sono stati in Islanda, mentre proprio
ieri nuotavano nel mare del Madagascar.
La Città del Vento è migrante come i
nomadi, ma dappertutto viene benaccolta: il suo arrivo è salutato da lontano da tutti gli aquiloni del
mondo.
Nessun commento:
Posta un commento