Ho un amico che ha espresso un desiderio.
Un altro ha
espresso un treno: un treno espresso, grande e a vapore.
Un terzo amico, modesto, ha espresso solo un caffè.
Nel treno c’erano 100 persone che si sono strette la mano,
hanno fatto amicizia e si sono chiamate per nome, e così il desiderio del primo
e del secondo amico sono diventati lo stesso.
Il terzo si è gustato il caffè ed è andato verso casa. Preso
com’era a zuccherarlo, non ha neanche sentito il treno salutare fischiando.
A me pare che, tutto sommato, sia meglio abituarsi a pensare
in grande.
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