Conoscevo un bambino che gridava sempre “ioooooooo” e un
giorno, una simpaticissima tempesta di vento gli separò tutte le O l’una dall’altra (così: o o o o o o o o o o o o o o o)
In quel momento si accorse che tutte le O del suo "io" non erano che meravigliose bolle di sapone:
In quel momento si accorse che tutte le O del suo "io" non erano che meravigliose bolle di sapone:
alcune riflettevano il cielo, altre il prato sotto i piedi
di Luca, altre gli occhi dolci dei bambini che le guardano. Ma erano tutte
bolle di sapone, e lo salutavano partendo alla volta del mare.
Ormai che le bolle erano volate via, il bimbo si fermò a
guardare la i, interrogandosi sugli
inspiegabili equilibri che mantenevano il puntino sospeso nel nulla.
Forse con l’idea di riacciuffare qualcuna delle sue O prima
che scoppiasse in una risata di bollicine, si lanciò subito in aria volando anche lui verso
il mare, poi verso il cielo, poi verso il mare e il cielo insieme.
Incontrò una L, e si accorse che da qualunque parte la
girasse, c’era sempre un comodo schienale a cui appoggiarsi. Ci si appoggiò, ma
per poco (stava proprio inseguendo le O, che ora filavano come missili). Si
pettinò con una F perché il vento gli aveva scompigliato i capelli, poi si
scompigliò i capelli perché, senza che se ne accorgesse, la F glieli aveva tutti
pettinati.
Incontrò anche un'altra O, così maiuscola che sembrava
grande come tutto il mondo; poi una M, e, ora che la guardava bene, capì subito
che le montagne non iniziano per M,
ma sono delle M tutte intere. La M poi
è la montagna perfetta, perché sono due montagne diverse che si guardano in
faccia.
Vi è mai capitato di trovarvi in cima ad un monte, un vostro
amico sul monte vicino e farvi i segnali con lo specchio? Se vi è piaciuto,
pensate che le montagne della M lo possono fare sempre e senza bisogno di
specchi, con tutti i sassi che hanno e tutto il sole che ci batte addosso.
In ogni caso, il nostro
eroe ha appena scoperto, da quanto è arrivato in alto, l’umanità intera in uno sguardo solo:
a vederla da qui non si distinguono i bronci, gli sgambetti e le note sul registro e vien
pr o o o o o (altre bolle di sapone) o o o prio voglia di abbracciare tutti, come se fosse lui stesso un raggio di sole.
a vederla da qui non si distinguono i bronci, gli sgambetti e le note sul registro e vien
pr o o o o o (altre bolle di sapone) o o o prio voglia di abbracciare tutti, come se fosse lui stesso un raggio di sole.
Certo, qualcuno obietterà con i soliti MA:
MA dove sono finite le
tue O? Se perdi tempo non le avrai più indietro.
MA perché ora che sei
così in alto non passi il tempo a far le capriole e gli altri li lasci perdere?
MA ti ricordi o no di
quando Luisotto ti ha rubato la merenda e ti ha anche accusato di essertela
rubata da solo?
Ma il segreto che il bambino magico, quello che ha perso
tutte le O in uno sciame di bolle di sapone, vede bene da qui sopra è che la nostra
piccola
UMANITA’,
tolti tutti questi
MA
(che, non a caso, pesano come montagne)
altro non è che una sola, magnifica
UNITA’.
Immaginatevi una bolla di sapone, una sola ma che è tutto il mondo, e il sole ci passa attraverso brillando con tutti i colori dell’arcobaleno.