sabato 23 febbraio 2013

Il vecchio e il bambino


Un vecchio e un bambino
si preser per mano,
facevan la strada
guardando lontano.

Di fronte si apriva
una grande pianura:
la gente, felice,
la frutta, matura,

il sole splendeva,
correvano i raggi,
brillavan nel giorno
i più dolci paesaggi.

“Ma questo bel mondo”,
ricordava il vecchio,
“l’abbiamo ottenuto
sudando parecchio.

Un giorno quel cielo
era tutto coperto
di scie degli aerei,
i prati: un deserto.

In case infinite
di ferro e mattone,
vivevan stipate
le tante persone.

Vivevano tristi,
sognando di fughe,
di diventar vecchi
però senza rughe.

Compravan di tutto
lenendo il dolore.
Lavoro? Per forza
e mai per amore.

Finché uno per volta
si resero conto
dei pochi potenti
al governo del mondo.

Che mille problemi
eran solo pretesti,
per i loschi affari
dei pochi più lesti.

E il giorno che questo
fu terso e fu chiaro,
nessuno mai più
li comprò col denaro.

Si alzarono in piedi
con sdegno e furore,
negli occhi la forza
più grande: l’amore.

E mano per mano,
senza ombra di guerra,
marciando in silenzio
ripreser la terra

e fu costruito
con lena e successo,
il mondo di pace
che tu vedi adesso.”

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