C’era una volta un faraone che faraonava a tutto spiano, facendo
baldoria e creando una certa faraonda. Durante la baldoria che era stata
organizzata da una sua balda amica di nome Gloria, ebbe modo di innamorarsi perdutamente
di una faraona.
Logico, direbbe qualcuno.
Naturale, direbbe qualcun altro.
Eppure la faraona era piena di piume, e il faraone no. La
faraona aveva il becco, mentre il faraone non aveva il becco di un quattrino
(avendo tutto speso per foraggiare la balda Gloria, che era anche una discreta
allevatrice, tant’è che la faraona gliel’aveva presentata lei).
Ancora: questa faraona in particolare, aveva un’espressione
arcigna, creando un paradosso perché è noto (anche se non sappiamo a chi) che tra cigni
e faraone non corra buon sangue.
Ciò nonostante, il faraone coltivò imperterrito il suo
amore: per coltivarlo, piantò la faraona nel giardino reale, ottenendone entro
breve una piantagione di faraone che faceva invidia anche agli Assiri e ai Vandali,
quando erano fuori di prigione.
Si dice anche che nel periodo della lunga primavera egizia, quando
le faraone fiorirono tutte insieme, persino il fiume Nilo si increspò un poco e
salutò con un'onda di inchino quello spettacolo allegro e colorato.
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