domenica 14 ottobre 2012

Il pollo alla cacciatora


Il pollo alla cacciatora, potrebbe sembrare un piatto; invece, come dice il nome stesso, è un pennuto da cortile.
Questo pennuto, che in effetti all’inizio era in cortile, fu regalato alla cacciatora che, tutta contenta, lo mise su una spalla e lo portò via.
Sulla strada, incontrò una cacciatrice che la apostrofò con violenza, accusandola di non essere altro che un errore grammaticale, costituitosi a bella posta per impossessarsi del suo pollo.
“Come se si fosse mai sentito parlare di “pollo alla cacciatrice”!” replicò la cacciatora.
In effetti neanche il pollo, interrogato a bruciapenne, ne aveva mai sentito parlare.
La cacciatrice però non si convinse e le due continuarono a litigare. Litigarono tanto che alla fine anche il pollo si stufò.
A dire la verità stava per stufarsi, ma proprio mentre pensava che forse non era quello il verbo adatto, fu miracolato dalla mancanza della stufa e perse semplicemente la pazienza.
Persa che ebbe la pazienza, corse a cercarla e svanì nel fitto del bosco. Ma poiché il fitto del bosco non l’avevano pagato né la cacciatrice né la cacciatora, smisero in fretta di litigare e, per non rischiare che qualcuno presentasse loro conto della permanenza del pollo, se la svignarono.

NOTA
So bene che, per svignare una permanenza, bisognerebbe che a permanere fosse una vigna, e difatti c’era; tuttavia, dopo che l’ebbero svignata, a permanere fu soltanto il pollo. Non che la permanente gli stesse male, ma le due si defilarono in ogni caso con una concitazione tale che, appena fuori dal bosco, furono multate da un pavone per eccesso di fretta.
FINE DELLA NOTA

Il pollo, intanto, lungi dall’incontrare qualunque esattore, recuperò la sua pazienza e iniziò a infilarla con cura in un orecchio. Non avendo le mani, non nego che fu un’operazione un po’ alla buona; ma la buona, che era sanissima, non sentiva alcun bisogno di essere operata neanche quel poco!
Il pollo, animale assai rispettoso, accettò di buon grado di non operarla e i due divennero grandi amici.
Dopo poco tempo, con l'idea di restare sempre insieme, si recarono all’anagrafe e il pollo alla cacciatora divenne definitivamente un pollo alla buona: gentile, cordiale ed amico di tutti.


1 commento:

  1. Questa storia è dedicata a Chiara, la mamma di Gioele.

    Grazie, con tutto il cuore, per le belle parole che mi ha detto oggi, mi ripagano da sole di ogni storia, rima o pensiero che abbia mai regalato.
    Non che un regalo debba venire ripagato, ma mi commuove sapere che giunge a destinazione.
    Allora grazie, ancora, di cuore, a te a alla tua splendida famiglia.

    Andrea

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