Luigi era un idraulico che voleva fare il musicista, solo
che non sapeva suonare un tubo. Però ci si mise di impegno e, col tempo, imparò
a suonare tutti i tubi, anche quelli dei lavandini, delle docce e persino
quelli giganteschi degli acquedotti comunali.
Era così contento della sua nuova arte che insegnò al suo
amico meccanico a suonare i tubi di scappamento (quando le macchine erano
spente) e questi ci passava delle belle pause pranzo, facendo tintinnare l’officina
di musiche leggere che facevano girare i passanti. Gli altri meccanici si
riempivano il petto e raccontavano ai clienti della musica dei motori, dicendo
che solo in pochi potevano capirla.
Un giorno il nostro idraulico passeggiava zufolando con un
tubetto di dentifricio (abbiamo detto che i tubi li sapeva suonare proprio
tutti, soprattutto quelli dei bagni) e rivide per caso un suo vecchio amico di
infanzia. Scoprì così che questi era diventato un importante commerciante di
strumenti musicali: la sua fortuna era iniziata pochi anni prima, quando aveva scoperto
in cantina un vecchio clarino e l’aveva lucidato tanto da inventare il
clarinetto.
Lo invitò nel suo negozio. Luigi fu molto ammirato, ma a un
certo punto svoltò l’angolo e vide qualcosa di incredibile: il reparto dedicato
alle tube!
I tubi della sua valigetta da idraulico iniziarono a fremere
e alla fine scapparono fuori tutti insieme. Luigi li aveva suonati così tanto
che avevano acquisito un certo portamento nobile. Iniziarono a tubolare delle
splendide serenate, a cui le tube rispondevano con timide risatine d’ottone.
Fu un giorno memorabile, e l’amore tra tubi e tube mutò per
sempre il volto dell’idraulica, che divenne un po’ meno aulica e molto più
musicale.
Cambiò anche il volto della musica, che divenne decisamente
più fluida.
Certo le rivoluzioni non sono tutte uguali e di alcune,
anche se sono avvenute, se ne accorgono in pochi: in questo caso Luigi, il suo
amico negoziante e una gentile coppia di colombi, che tubano da allora in ricordo
di questa bella giornata.
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