giovedì 15 novembre 2012

Il latte versato


Mi hanno versato del latte, ma non avevo più neanche un biscotto. Non sapendo dove piangere, optai per il latte versato.
Il latte allora, un po’ indispettito, prese a farmi il verso:
«Uè uè!», mi diceva, e muoveva tutta la tazza.
Allora mi offesi un poco e anch’io gli feci il verso. Scelsi quello della mucca:
«Muuuuuuuuuuuuuuuu», dissi con fermezza.
Successe però che al latte vene la nostalgia della sua mamma e, per non guardarmi più in faccia, si girò dall’altro verso.
Per scusarmi, provai con un altro verso; la mucca l’avevo già usata, per cui provai con un fiorentino del ‘400. Mai studiato, Perbacco! E perciò dissi così:

«Mentre viaggiavo in una selva oscura,
vidi poco lontano una radura,
che la diritta via parea smarrita
e invece era solo una salita.»

Sentendo parlare di salita, al latte venne in mente la montagna.
Sentendo parlare di montagna, alla salita venne in mente il latte.

«Ma io stavo parlando con il latte, non con la salita! Cosa mi importa adesso della salita!»
«Veramente il latte non ti stava guardando, si era anche appena girato.»
«Benappunto, dovrei sincerarmi di essere riuscito a fare pace! Dunque mi faccia la cortesia, con la salita parliamo dopo, che da quanto è lunga mi pare ci sia un sacco di tempo, ora sia gentile e mi passi il latte prima che vada a male.»

Il latte, nel frattempo, si era accorto che uno dei due versanti della montagna era proprio quello che l’aveva versato stamattina!
Non vi dico la gioia che gli venne quando si ricordò di essere un latte di alta montagna. Si versò di corsa in un paio di scarponi e in uno zaino, e partì subito alla volta dei pendii.
Mi salutò con calore, perché nel frattempo avevamo fatto pace.
Così gli regalai la foto di una mucca tale e quale a sua mamma e di una lattina tale e quale a sua figlia. E ne ebbi in cambio la foto di un coccodrillo finalmente a posto con la coscienza, e che non versava più lacrime da nessuna parte, tantomeno sul latte versato. 







NOTA
In totale, la salita si è un po' offesa. Due parole anche con lei:
«Buongiorno cara salita, non è ora di scendere?»
«Buongiorno caro Andrea, se è tanto caro chi se lo compra?»
«Non so chi se lo compri, ma più che caro mi sembra un po' nuvolo. Però danno sole per stasera a neanche mezzo emisfero da qui.»
«Bene caro Andrea, se gliene danno un po' di più me ne tenga un pezzetto, ecco le lascio anche il sacchetto così non ne sprechiamo uno nuovo.»
«Ma certo signora salita. Il sacchetto però lo tenga, riposi bene stanotte e vedrà che sorpresa domani!»




Nessun commento:

Posta un commento