venerdì 14 settembre 2012

il parente


C’era una volta un parente, era un parente stretto, solo che non sapeva di chi. Anche se non lo sapeva, quando glielo chiedevano rispondeva sempre "sì", e così si ritrova chiuso in una parente-si. Meno male, perché se si fosse ritrovato aperto in una parentesi, bisogna poi vedere se qualcuno l’avrebbe potuto chiudere. Chiudere come, poi?
In molti se lo chiesero, nel paese delle fate biscottate di Pirimpimpino Calabro, dove il parente tentava di scovare il suo benedetto parentado.
Forse si sarebbe dovuto fare una ragione di tutto ciò e trovare un parentado nuovo, ma un vigile, vedendolo neo-parentado e senza che neanche avesse allacciato le cinture, avrebbe potuto ritirargli la parente. Per ritiragliela, poi, sarebbe stato necessario che sbagliasse mira al primo colpo, mentre un colpo avrebbe potuto prendere alla parente durante il primo o il secondo lancio, o tiro, solo che non fuma dal 2006. 
Allora il nostro parente studiò molto, studiò tanto che chi lo guardava all'interno della sua parentesi, pensava: “pare in tesi”.
Ma poiché io, di tutto ciò, quel che mi pare intesi, ovvero intesi quel che mi pare, decido di optare per farmi delle pare, per capire come farmi le quali provo a imparare a non farmene e poi a fare il contrario, partirò col fare il contrario del contrario di quello che ho detto, che non so cosa sia.
Intanto, il nostro parente sta ancora cercando casa, vi piacerebbe adottarlo?

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