martedì 16 aprile 2013

Un equo scambio


Alla gentile banca centrale,
vorrei proporre un affare speciale.

Lei saprà bene che, come Stato,
il mio paese è un po’ indebitato

e questo debito brutto e cattivo,
si pena tanto a tenerlo vivo:

gran sacrifici, tutti scontenti,
vivono mogi e stringono i denti.

Così le dico, andiamo alla pari:
devo pagarla e non ho i denari.

Stando alla prassi le dovrò dare
case e palazzi, mobili e scale.

Così sia fatto e, dalla A alla Z,
la pagherò con la stessa moneta:

apra la borsa e, prima che parta,
eccole qui cento case di carta!


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