Ho baciato la mia rima,
lo potevo fare prima,
alternandola, che so,
con il pongo o col didò.
Col didò l’ho poi alternata,
ci ho spalmato una frittata,
ci ho spalmato su anche Mario,
per un viaggio planetario,
che si svolge su una rima,
che su un monte fa da cima,
sopra un albero pallina,
di un Natale da vetrina.
La vetrina l’ho spalmata
sopra Mario e la frittata,
con l’aggiunta di caffè
non chiedetemi perché,
ma chiedetemi percome,
senza nome né cognome,
mi sia tanto innamorato
della rima che ho baciato!
LA RIMA BACIATA
RispondiEliminaHo baciato la mia rima,
col didò l’ho poi alternata,
ci ho spalmato una frittata:
lo potevo fare prima!
Ci ho spalmato su anche Mario,
alternandolo, che so,
per un viaggio planetario
con il pongo o col didò.
Sopra Mario e la frittata,
senza nome né cognome,
la vetrina l’ho spalmata,
non chiedetemi percome.
Non chiedetemi perché
sopra un albero pallina,
con l’aggiunta di caffè
un Natal metto in vetrina.
Che si svolge su una rima,
sulla rima che ho baciato
su quel monte che fa cima,
di cui sono innamorato.
Luciano Aguzzi
luciago@tiscali.it