martedì 29 ottobre 2013

Un amico esemplare!

Feci un salto da Gianluca,
gli centrai però la nuca,
ripiegai su zia Serena,
ma le caddi sulla schiena.

Mi sfogai con Manuelito,
ma anche a lui pestai un dito.
Piansi poi da nonna Ernesta
(che si riparò la testa)

ma inciampai in nonno Evaristo,
giusto giusto sul menisco.
Poco dopo incontrai Livia:
le distorsi un po’ la tibia,

mentre invece a Ganimede,
col tallone andai sul piede.
Forse sono un po’ maldestro,
ma seguendo un certo estro

mi son fatto tanti amici
che mi inseguono felici:
qualcheduno ha le stampelle,
qualcun altro va a rotelle,

io sicuro corro forte,
(non sfidando la mia sorte):
se mi prendono è uno smacco 
ma per l’ospedale Sacco! 

lunedì 28 ottobre 2013

La zucca sotto sale

Se la zucca in basso sale,
ma quel sale non è in zucca,
va a finir che pensi male
e la scambi per parrucca.

Se la scambi con il sale,
te ne devon dare molto,
e se molto o poco è uguale,
dimmi tu a chi hai dato ascolto.

E se quegli a cui l’hai dato
ti pareva un tipo sveglio,
si ritenga fortunato:
chi più ascolta impara meglio! 

domenica 27 ottobre 2013

Il borlotto

È la storia del borlotto,
che guardava sopra e sotto,
che guardava anche di lato,
salutava suo cognato.

Suo cognato era un pisello,
che sostava in un bacello,
ma indicava con la destra
dove stava la minestra.

La sinistra invece, è chiaro,
soppesava quel che è amaro,
come un foglio di radicchio,
o il mio umore se ti picchio.

E fu un picchio fortunato,
di minestre interessato,
che ingoiò così, bel bello,
il gentil messer pisello.

Non contento, proseguì
e il borlotto lasciò lì,
separando in quel frangente,
il fagiolo dal parente.

L’avventura del borlotto,
di lì a poco, bello cotto,
proseguì senza saluti,
ma con suono di liuti,

ma in memoria del parente
(or nel tubo digerente)
il borlotto ancor si adopra
a guardare sotto e sopra. 

Il salto in alto

C’era una volta un salto,
giocava al salto in alto,  
saltava fino al cielo,
ridendo tutto fiero.

Quand’era molto in alto,
cantava da contralto,
quand’era un po’ in basso,
faceva il contrabbasso,

quando vedeva un fiore,
cantava da tenore,
ma verso la città,
si chiese “Cosa fa

la gente così mesta?”
e diventò un’orchestra!
Cambiò i pensieri brutti
in musica per tutti,

con cui si può davvero
volare fino al cielo
persino dall’asfalto, 
quel bravo salto in alto!

venerdì 25 ottobre 2013

I miei amici

Il mio amico Giacomo è un cinghiale, è un manico di bottiglia, è un pescatore. Il mio amico Giampiero è un Gianni, è un Piero ed è la primavera. Il mio amico Giangiorgio è andato a pescare, è stato pescato ad andare a pescare, ed è andato con chi l’ha pescato ad andare a pescare: è andato al mare, dove si pesca. Non solo: è andato al mare, dove si nuota. Non è finita: è andato al mare dove si respira, si canta alla sera, si guarda lontano e si sorride al silenzio.
Il mio amico Luca è un agricoltore, ma è anche l’ecologia, ed è anche le nuvole rosa e verdi che passano dal tramonto alla fantasia.
La mia amica Rosa è la fantasia, è la primavera (proprio come Giacomo), è le risate. È la malinconia quando è appena passata, e va a braccetto col mio amico Luigi, che è il sollievo, e con Dario, che è il coraggio. Il mio amico Luigi però è anche un Luigi d’oro, anche se è impossibile da comprare. Ed è un solaio, di quelli affascinanti pieni di segreti dei bisnonni. Il mio amico Dario, invece, è un coro di voci. Lo stesso coro di Giuliana, che però è un coro di pensieri. Lo stesso coro di Alberto, che è l’emozione di essere tutti vivi nello stesso momento. Tutti insieme sono il mio cuore, o forse io il loro. Tutti insieme sono un mondo, ed io sono quel mondo. 

martedì 22 ottobre 2013

Le avventure di un bacino

È la storia di un bel bacio,
lo prendevo con il lazo,

lo mettevo in una tasca,
guarda te: da lì mi casca.

Lo mettevo allora in cielo,
sotto l'ombra di un bel pero,

lo mettevo nella terra,
dietro i vetri di una serra,

lo mettevo dappertutto,
dentro il mare o anche all'asciutto,

ma quel bacio ha un solo posto,
senza l'ombra di un "piuttosto"

e quel posto, mica a caso
è la punta del tuo naso!


venerdì 18 ottobre 2013

Un sogno, letteralmente

Ti ho sognata in un bel sogno,
non a Sesto né a Cologno,
tantomeno a Serenella,
però neanche a Pertusella!

C’era là un sacco di neve
che cadeva lieve lieve,
però il clima era perfetto
e ci si trovò a braccetto.

Si avanzò per la banchina,
con serenità divina,
salutando questo e quella
(tra le varie, mia sorella).

"Tutta questa gente qua"
mi chiedevo: “penserà...?”
ma ridevo e, in un baleno,
ritornavo bel sereno.