“Ti spiego”
Disse Jonah alla vela. La vela però non c’era, perché Jonah
non navigava in barca, ma nella pancia della balena. Per farla andare più in
fretta, non occorreva tanto spiegare qualcosa quanto trovarle un bel baleno
affascinante, sfidarlo a qualcosa e batterlo: ecco così un battibaleno, la
misura del tempo che a Jonah sembrava più appropriata per proseguire.
Sfidò così il baleno a rimpiattino, ma non avendolo mai
impiattinato prima, non poté neanche rimpiattinarlo. Allora la sfidò a rialzo,
ma non aveva il rialzo: per giocarci si sarebbe dovuti andare a fondo, ma
andare a fondo non è un’ottima idea neanche per un uomo che naviga nella pancia
di una balena. Metti ad esempio che la balena sbadigli? L’acqua potrebbe
entrarle dalla bocca e bagnare i piedi di Jonah, che tanto tiene all’igiene.
Qualcuno potrebbe obiettare che se la balena non sbadiglia
sul fondo, ma a mezz’acqua, sia la stessa cosa, invece non lo è. Per esserne
sicuro, però, Jonah decise comunque di interpellare un dizionario. Non essendoci
dizionari nella pancia, dovette uscire a cercarne uno. Essendo uscito a cercarlo, però, non navigava più nella pancia
della balena, anzi non navigava più del tutto!
Avrebbe comunque potuto accelerare, direte voi, trovando
finalmente una disciplina a cui sfidare il baleno.
Niente di più sbagliato: i baleni chiacchierano volentieri
con le balene, mica con Jonah. Non che siano razzisti eh, semplicemente una
balena va di buona lena, e questo piace ai baleni, che non sono altrettanti
certi né che una lena vada di buona balena, né tanto meno che ci vada Jonah,
che non ha neanche più un’imbarcazione per navigare.
Jonah è così rimasto senza balena, senza barca, senza la
possibilità di accelerare, ma ha letto e riletto il dizionario, facendosi una
cultura coi fiocchi alla faccia della fretta.