Le regole sono fatte x essere in Francia. Così Pierino andò
in Francia e dettò un sacco di regole, solo che lui le dettava, ma nessuno le
scriveva. Per giunta, dato che verba volant - le parole volano - e lui ne aveva
dette un sacco, finì che volò via anche lui. Una volta in cielo, aprì il sacco
con tutte le regole che aveva dettato, ma quelle se la filarono ancora più in
alto, perché non volevano essere né lette, né scritte. Incontrarono poi una
nuvola di pioggia, e piovvero parole pesanti su tutta la terra. Ma ancora una
volta, nessuno le scrisse. Gli abitanti del mondo erano diventati saggi, così aspettarono con pazienza il sole che le fece evaporare una per una e lasciò al
loro posto decine di arcobaleni colorati.
Il blog di Filastrocche su misura. "Sbagliando s'impara è un vecchio proverbio, il nuovo potrebbe dire che sbagliando s'inventa" [G.Rodari]
venerdì 28 dicembre 2012
giovedì 27 dicembre 2012
La faraona
C’era una volta un faraone che faraonava a tutto spiano, facendo
baldoria e creando una certa faraonda. Durante la baldoria che era stata
organizzata da una sua balda amica di nome Gloria, ebbe modo di innamorarsi perdutamente
di una faraona.
Logico, direbbe qualcuno.
Naturale, direbbe qualcun altro.
Eppure la faraona era piena di piume, e il faraone no. La
faraona aveva il becco, mentre il faraone non aveva il becco di un quattrino
(avendo tutto speso per foraggiare la balda Gloria, che era anche una discreta
allevatrice, tant’è che la faraona gliel’aveva presentata lei).
Ancora: questa faraona in particolare, aveva un’espressione
arcigna, creando un paradosso perché è noto (anche se non sappiamo a chi) che tra cigni
e faraone non corra buon sangue.
Ciò nonostante, il faraone coltivò imperterrito il suo
amore: per coltivarlo, piantò la faraona nel giardino reale, ottenendone entro
breve una piantagione di faraone che faceva invidia anche agli Assiri e ai Vandali,
quando erano fuori di prigione.
Si dice anche che nel periodo della lunga primavera egizia, quando
le faraone fiorirono tutte insieme, persino il fiume Nilo si increspò un poco e
salutò con un'onda di inchino quello spettacolo allegro e colorato.
lunedì 24 dicembre 2012
Lisa dagli occhi blu
Lisa dagli occhi blu,
senza le scarpe non cammini più!
Lisa dagli occhi verdi,
fai attenzione se no le perdi.
Lisa dagli occhi gialli,
calzale bene o ti vengono i calli,
Lisa dagli occhi arancioni,
pensa “è Natale!” e non darmi calcioni!
domenica 23 dicembre 2012
Un figlio minerale
Dopo circa 5 anni di tenera convivenza, Luca e Anna, che
comunque si amavano parecchio, ebbero un figlio naturale. E fin qui tutto bene,
solo che ebbero anche un figlio minerale e avere un figlio minerale non è
semplice.
Innanzitutto bisognerebbe capire se è quarzo o masonite,
ma anche fatto quello, è comunque difficile comunicare, il dialogo langue e il pargolo tende a rimanere un po’ statico sulle proprie idee ma,
siccome non le ha mai dette a nessuno, non si sa neanche se fossero buone o
piuttosto stupidaggini. Immaginate la preoccupazione di due poveri genitori che
non sanno neanche cosa pensi il loro figliolo e si vedono privata persino la
soddisfazione di litigarci un po' durante l’adolescenza.
Prima di concludere la storia, vorrei comunque fare un
saluto al figlio naturale, che si chiama Giorgio, ha un dente dritto e uno
storto e non sarebbe sicuramente giusto dimenticare, anche se non è né di
quarzo né di masonite.
Tornando invece al secondogenito, bisogna dire non era un
minerale come molti, ma un minerale come pochi, quindi un oligominerale: con
questa fortuna, ebbe modo di trovare un impiego nella catena di distribuzione
dell’acqua, dalle bottiglie ai rubinetti e, nei momenti più importanti della
sua carriera, persino nell’acqua di fonte.
La scarlattina
Oh povero povero Marietto malato!
Si è preso la scarlattina?
Ma come? Ma quale? Ma quando?
Era una scarlattina di coca cola, l’ha bevuta e si è
ammalato, l’ha tirata sulla testa e ha tirato su la testa, per vedere se la
testa che aveva mirato effettivamente l’avesse presa. Macché.
Per la delusione Marietto si è ammalato ancor di più, che è
molto più che ancor di meno.
Perché non attaccasse il suo malanno a tutta la scuola, gli hanno
cercato una varicella di isolamento, ma vedete da voi che così facendo le cose
non hanno potuto che peggiorare.
Fortunatamente, Marietto aveva con sé varie chiavi, con cui ha
aperto la porta della varicella e si andato a prendere una boccata d’aria. Dopo
averla presa, però, non se l’è messa in tasca, non l’ha portata a casa e non l’ha
conservata per farla odorare ai suoi amici. L’ha respirata e l’ha restituita al
mondo con un’espiro di gioia, così che tutti potessero godersela. Ed è così che
è guarito del tutto.
venerdì 21 dicembre 2012
I prossimi alberi
Una volta il signor Rossi era in ritardo e piantò la macchina nel primo buco che trovò libero.
Il primo buco era in campagna, e il signor Rossi, uscendo dal suo appuntamento, trovò l'automobile non solo assai più radicata di prima, ma anche sul punto di sbocciare. Il suo motore, adesso, andava a nuvole e il volante non si girava più, ma mica per un guasto: era puntato nell'unica direzione in cui era tempo di muoversi, e questa direzione era il cielo.
Il primo buco era in campagna, e il signor Rossi, uscendo dal suo appuntamento, trovò l'automobile non solo assai più radicata di prima, ma anche sul punto di sbocciare. Il suo motore, adesso, andava a nuvole e il volante non si girava più, ma mica per un guasto: era puntato nell'unica direzione in cui era tempo di muoversi, e questa direzione era il cielo.
mercoledì 19 dicembre 2012
Un popo' di oca
Un tamburo di burro,
per gli amici un tamburro,
vide un popo’ di oca,
per gli amici un po’ poca.
“Sarai pure abbondante,
eppur mica bastante!”
Dice il primo e sghignazza
da di dentro a una tazza.
“Sono poca, mi dici,
ma è perché ho tanti amici!”
gli risponde l’ochetta,
mentre canta e cinguetta.
Così guarda l’amico,
ma lo guarda e non sa
se lo chiede, vi dico,
come si suonerà.
Per suonarlo ha comprato
un cucchiaio d’argento,
lo vendevano a rate,
ne ho pagate duecento,
ieri mancava un euro,
oggi uno più uno
e se il sole lo scioglie,
non lo suona nessuno.
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