lunedì 24 dicembre 2012

Lisa dagli occhi blu


Lisa dagli occhi blu,
senza le scarpe non cammini più!

Lisa dagli occhi verdi,
fai attenzione se no le perdi.

Lisa dagli occhi gialli, 
calzale bene o ti vengono i calli,

Lisa dagli occhi arancioni,
pensa “è Natale!” e non darmi calcioni!



domenica 23 dicembre 2012

Un figlio minerale


Dopo circa 5 anni di tenera convivenza, Luca e Anna, che comunque si amavano parecchio, ebbero un figlio naturale. E fin qui tutto bene, solo che ebbero anche un figlio minerale e avere un figlio minerale non è semplice.
Innanzitutto bisognerebbe capire se è quarzo o masonite, ma anche fatto quello, è comunque difficile comunicare, il dialogo langue e il pargolo tende a rimanere un po’ statico sulle proprie idee ma, siccome non le ha mai dette a nessuno, non si sa neanche se fossero buone o piuttosto stupidaggini. Immaginate la preoccupazione di due poveri genitori che non sanno neanche cosa pensi il loro figliolo e si vedono privata persino la soddisfazione di litigarci un po' durante l’adolescenza.
Prima di concludere la storia, vorrei comunque fare un saluto al figlio naturale, che si chiama Giorgio, ha un dente dritto e uno storto e non sarebbe sicuramente giusto dimenticare, anche se non è né di quarzo né di masonite.
Tornando invece al secondogenito, bisogna dire non era un minerale come molti, ma un minerale come pochi, quindi un oligominerale: con questa fortuna, ebbe modo di trovare un impiego nella catena di distribuzione dell’acqua, dalle bottiglie ai rubinetti e, nei momenti più importanti della sua carriera, persino nell’acqua di fonte. 

La scarlattina


Oh povero povero Marietto malato!
Si è preso la scarlattina?
Ma come? Ma quale? Ma quando?
Era una scarlattina di coca cola, l’ha bevuta e si è ammalato, l’ha tirata sulla testa e ha tirato su la testa, per vedere se la testa che aveva mirato effettivamente l’avesse presa. Macché.
Per la delusione Marietto si è ammalato ancor di più, che è molto più che ancor di meno.
Perché non attaccasse il suo malanno a tutta la scuola, gli hanno cercato una varicella di isolamento, ma vedete da voi che così facendo le cose non hanno potuto che peggiorare.
Fortunatamente, Marietto aveva con sé varie chiavi, con cui ha aperto la porta della varicella e si andato a prendere una boccata d’aria. Dopo averla presa, però, non se l’è messa in tasca, non l’ha portata a casa e non l’ha conservata per farla odorare ai suoi amici. L’ha respirata e l’ha restituita al mondo con un’espiro di gioia, così che tutti potessero godersela. Ed è così che è guarito del tutto. 

venerdì 21 dicembre 2012

I prossimi alberi

Una volta il signor Rossi era in ritardo e piantò la macchina nel primo buco che trovò libero. 
Il primo buco era in campagna, e il signor Rossi, uscendo dal suo appuntamento, trovò l'automobile non solo assai più radicata di prima, ma anche sul punto di sbocciare. Il suo motore, adesso, andava a nuvole e il volante non si girava più, ma mica per un guasto: era puntato nell'unica direzione in cui era tempo di muoversi, e questa direzione era il cielo.

mercoledì 19 dicembre 2012

Un popo' di oca


Un tamburo di burro,
per gli amici un tamburro,
vide un popo’ di oca,
per gli amici un po’ poca.

“Sarai pure abbondante,
eppur mica bastante!”
Dice il primo e sghignazza
da di dentro a una tazza.

“Sono poca, mi dici,
ma è perché ho tanti amici!”
gli risponde l’ochetta,
mentre canta e cinguetta.

Così guarda l’amico,
ma lo guarda e non sa
se lo chiede, vi dico,
come si suonerà.

Per suonarlo ha comprato
un cucchiaio d’argento,
lo vendevano a rate,
ne ho pagate duecento,

ieri mancava un euro,
oggi uno più uno
e se il sole lo scioglie,
non lo suona nessuno. 

martedì 18 dicembre 2012

I fiaschi per fischi


Ho un amico che prende fischi per fiaschi. I fischi li compra al mercato dei fischi e ne infila tre a fiasco. Per ogni fiasco, ossia un fischio che casca o comunque salta il fiasco (o salta il pasto, ma magari avrà più appetito per cena), non si perde d’animo, ma anzi ci si trova. Per farlo, si fissa allo specchio e si dice: “Ti trovo d’animo, bravo!” e si dà una pacca sulla spalla girando su se stesso.
Una volta si è confuso e, invece dei fischi per fiaschi, ha preso fiaschi per fischi, ossia dei fiaschi dentro cui soffiare per fare dei fischi. Così ha scoperto che, con un fiasco per fischi, può ammortizzare un fischio per fiasco ogni due fischi, perché uno lo fischia già dentro e così può evitare la fatica di infilarcelo.
Con questo sistema risparmia un giorno all’ora e, anziché metterlo in banca, lo regala a tutti quelli che passano, a volte con un sorriso, a volte con due, a volte dando una mano con entrambe le mani.

lunedì 17 dicembre 2012

Che cos’ho nel piatto


Ho nel piatto un piattello, 
un formaggio di pesche,
una mucca, un secchiello,
quattro bionde tedesche,

quattro piatti di arance,
cinque tondi di carta,
un orecchio, due guance,
un sorriso, zia Marta.

Se la zia mi fa cenno
Che laggiù c’è una festa,
dico, mica tentenno!
E mi tuffo di testa.

E così dentro al piatto
troverete un caffè,
un diamante scarlatto
e per giunta anche me!