lunedì 15 luglio 2013

S’i fosse fioco

S’i fosse fioco non sarei un Giongo,
s’i fosse vento mi rinfrescherei,
s’i fosse in acqua mi rallegrerei,
s’i fosse idiota resterei a fondo.
  
Si fossi un orto sarei molto colto,
s’i fosse vino ci farei un sorso,
s’i fosse errore non sarei rimorso,
s’i fosse in fuga mostrerei il mio volto.

S’i fosse un fosso direi molla l’osso,
al cane grosso, che mi abbia scelto,
s’i fosse lento sarei poco svelto,
ma correrei comunque più che posso. 




Questa la dedichiamo a Cecco Angiolieri, un tale un tantino di malumore, con l'augurio che la vita dopo la morte gli abbia portato consiglio. 

domenica 14 luglio 2013

Il molle naso - Lezione II

C’è un naso molle che fa le bolle,
ma vuole il caso che il folle naso,
mescoli in folle l’acqua che bolle,
mescoli in prima l’acqua di prima,
mescoli in terza l’acqua che è persa
e se in seconda picchia una sponda,
sempre si scusa, mai che risponda,  
sempre risponde fra tante onde 
che fa la folla di bolle bionde. 

venerdì 12 luglio 2013

Ben detto!

“Soli si nasce, soli si muore”
diceva un detto di malumore.
"Chi nasce sole diventa stella",
mi pare cosa un poco più bella.

Chi nasce stella diventa cielo,
chi nasce falso diventa vero,
chi nasce zitto inizia a parlare
e un po’ per volta pure a ascoltare.

Chi nasce solo, poi, non esiste,
ma chi lo crede si sente triste,
vedrà domani il suo firmamento,
quando alza gli occhi dal pavimento.

venerdì 5 luglio 2013

La scelta


Questa crisi è un tormentone,
ci ho rimesso la pensione!
Questa crisi è un bel problema,
si potrà cambiare schema?

Questa crisi è un cupo dramma,
però chi è che la programma
e da comode poltrone
toglie il pane alle persone?

Se una multinazionale
di nascosto opera il male,
vuoi toccare il suo diritto
di operare per profitto?

Vuoi toccar la BCE,
che è qui ed opera per te,
con la pronta soluzione
per calmare l’inflazione

che con cura ha generato
per strapparti casa e prato?
Questa crisi nasce – forse –
per strapparci le risorse

e i diritti conquistati
da parenti ed antenati?
O per imporre un modello
che non ha nulla di bello,

con la gente rassegnata
tutta quanta numerata?
Se è così, direi, perciò,
che la mia risposta è NO!

Prima di cambiar pianeta,
ci stampiamo la moneta
(mica troppa: quanto basta,
‘ché non manchi mai la pasta!).

Con il cibo al silicone
mi rifaccio il copertone
e coltivo nella terra,
frutta sana, buona e bella,

Voglio cieli azzurri e belli
dove volino gli uccelli,
senza spazio per le scie
e le loro malattie.

Ma la cura, la migliore,
quella per guarire il cuore,
è di non aver paura
di iniziare noi la cura.

Lo possiamo fare insieme,
basterà volersi bene,
tra di noi ma anche a noi stessi,
senza drammi o strani eccessi.

Nel mio cuore c’è la terra
da salvare da una guerra,
nella terra c’è il mio nome,
mio e di tutte le persone

che le danno la speranza,
costruendo l’abbondanza,
non di oggetti e distrazioni,
ma coraggio e decisioni!

E non si può fare senza
la più gran benevolenza,
ma la cerco e son sicuro: 
questo cambierà il futuro! 

giovedì 4 luglio 2013

Un piccolo fiore


Voglio sfatare la falsa credenza,
che chi dà il cuore rimane senza.
Conosco invece un gioco diverso:
quanto si dona non viene mai perso,

ma si moltiplica, cambia colore
e così scopri il suo vero valore!
Certo, all’inizio fa un po’ paura,
però vuoi mettere quale avventura...

che è meno attenta alla sicurezza,
ma ci guadagna tutto in dolcezza!
Che è meno attenta ad avere qualcosa,
ma in fondo agli occhi scopre una rosa.

Mille e una rosa ed ecco il tuo cuore,
non l’hai perduto, ma ora quel fiore,
è diventato il più dolce tra i frutti 
e la tua vita è una gioia per tutti. 

mercoledì 3 luglio 2013

La rima baciata

Ho baciato la mia rima,
lo potevo fare prima,
alternandola, che so,
con il pongo o col didò.

Col didò l’ho poi alternata,
ci ho spalmato una frittata,
ci ho spalmato su anche Mario,
per un viaggio planetario,

che si svolge su una rima,
che su un monte fa da cima,
sopra un albero pallina,
di un Natale da vetrina.

La vetrina l’ho spalmata
sopra Mario e la frittata,
con l’aggiunta di caffè
non chiedetemi perché,

ma chiedetemi percome,
senza nome né cognome,
mi sia tanto innamorato
della rima che ho baciato!

lunedì 1 luglio 2013

La dolce fatica

Alla mia amica un po’ affaticata,
voglio donare una brezza dorata,

solo una brezza, non una chiave,
ma perlomeno una brezza soave,

un venticello che passa tra i piedi,
che tiene fresco se hai caldo e ti siedi,

porta un sorriso sopra la testa,
che si può dare alla gente se è mesta;

questo non toglierà la fatica,
però la rende un pochino più amica!