mercoledì 3 luglio 2013

La rima baciata

Ho baciato la mia rima,
lo potevo fare prima,
alternandola, che so,
con il pongo o col didò.

Col didò l’ho poi alternata,
ci ho spalmato una frittata,
ci ho spalmato su anche Mario,
per un viaggio planetario,

che si svolge su una rima,
che su un monte fa da cima,
sopra un albero pallina,
di un Natale da vetrina.

La vetrina l’ho spalmata
sopra Mario e la frittata,
con l’aggiunta di caffè
non chiedetemi perché,

ma chiedetemi percome,
senza nome né cognome,
mi sia tanto innamorato
della rima che ho baciato!

lunedì 1 luglio 2013

La dolce fatica

Alla mia amica un po’ affaticata,
voglio donare una brezza dorata,

solo una brezza, non una chiave,
ma perlomeno una brezza soave,

un venticello che passa tra i piedi,
che tiene fresco se hai caldo e ti siedi,

porta un sorriso sopra la testa,
che si può dare alla gente se è mesta;

questo non toglierà la fatica,
però la rende un pochino più amica!

sabato 29 giugno 2013

Filastrocca del buon vicinato


Filastrocca del buon vicinato,
sono arrivato e son fortunato
e per chi dice “sì ma anche no!”,
una ragione me ne farò!

Filastrocca piuttosto cordiale,
“scusi, le pare, ho finito il sale...”
“Si serva pure: to’ una posata
e lo raccolga dalla frittata!”

Filastrocca del ben-trovato,
quindi del bene avevo cercato,
chi cerca trova e bene così,
mi viene voglia di dire di sì!

E così vi presterò:
la canotta e il palettò,
le mie pere dell’altr’anno,
il mio trono o anche uno scranno,

un servizio o due da tè,
le patate col purè,
e per giunta un caldo invito
a sposare un buon partito

(non politico però,
o col sal mi strozzerò)
un partito che sia giunto,
“Vuole il sale?” “Bravo, appunto!”

Giunto infine sono anch’io,
con un detersivo bio,
vi saluto e alzo il cappello,
non mi bagno se ho l’ombrello,

se l’ombrello non ce l’ho,
c’era il sole per cui boh!
Quando canto non sto muto,
ma vi abbraccio e vi saluto,

non sto muto quando canto,
vi saluto molto e tanto
e se poi finite il sale...
ve ne tengo di speciale!


giovedì 27 giugno 2013

Le solide risate

C’è un signore a Vimercate,
che fa solide risate.
Non son “solite” per niente,
e fan bene a tanta gente!

Non ti sembran troppo dure?
No no no, sono mature! 
Non saranno troppo molli?
Ma vuoi far ridere i polli? 

E ridevano anche i polli,
di allegrezza mai satolli,
con le genti fortunate,
che ho incontrato a Vimercate.

Qualcuno ha visto Lavarone?

«Dov’è Lavarone?»
«In montagna!»
«Non lo vedo!»
«E a provare in pianura?»
«Vedo comunque piano, mentre io cercavo un forte.»
«Un pianoforte?»
«Ma no, un forte in piano, mica che mi si sbilanci per un nonnulla e mi sporchi la giacca.»
E il nonnulla, che era il nonno del nulla, anziché sbilanciare il forte, arrivò lì e non fece nulla. Dunque non fece suo nipote, che era già fatto. Ma se era già fatto, qualcuno aveva fatto nulla mentre lui non aveva fatto nulla, ma fa niente, che è un altro parente. Non un parente no, ma un parente-sì, dunque una parentesi tra capo e collo, o tra Paco e Pollon, o da capo al collo, o da Carpi al colon – in questo caso, tutto cambia a seconda di dove si trovasse il colon.
E il colon si trovava a Lavarone, che era in montagna.
«Era, ma adesso dov’è?»
«A vederlo...»
Chi ha visto Lavarone è dunque pregato di mandarci un’email e presentarsi alla cassa con un casco di confetti, che per l’occasione verranno sbucciati come banane e indossati come farebbe un vero motociclista. 

martedì 25 giugno 2013

La congiunzione astrale


Le tue stelle sono occhi,
i tuoi occhi sono stelle,
come un mare che trabocchi
li ho trovati sulla pelle

e li ho colti come fiori,
come danza l’universo,
un torrente di colori,
in cui nulla va mai perso.

E una stella mi ha svelato
la grammatica speciale,
che quest’oggi ho ritrovato,
nella “congiunzione astrale”.

E se questa congiunzione
non è che una mini “e”,
c’e n’è una su un milione,
perché è quella tra me e te.




Dedicato a tutte le persone del mondo, insieme. 

domenica 23 giugno 2013

Il microcip

Mi diceva un bel bambino:
“Nel Pc c’è un uccellino!
È minuscolo, però,
io che verso fa lo so:

ben più piccolo di un “cip”,
il suo verso è... “microcip!”
E non so se fa lo stesso,
però questo gli è successo:

liberandosi da solo,
l’uccellino ha preso il volo,
dentro un cielo grande e bello
divenuto è un vero uccello

Il suo canto, pur piccino,
dona gioia al mio bambino
e lo so, non va il pc,
...ma a me va bene così!





Dedicato a tutti i transumanisti, ringraziandoli dell’interessamento e ribadendo che il genere umano a noi piace così!