Ho baciato la mia rima,
lo potevo fare prima,
alternandola, che so,
con il pongo o col didò.
Col didò l’ho poi alternata,
ci ho spalmato una frittata,
ci ho spalmato su anche Mario,
per un viaggio planetario,
che si svolge su una rima,
che su un monte fa da cima,
sopra un albero pallina,
di un Natale da vetrina.
La vetrina l’ho spalmata
sopra Mario e la frittata,
con l’aggiunta di caffè
non chiedetemi perché,
ma chiedetemi percome,
senza nome né cognome,
mi sia tanto innamorato
della rima che ho baciato!