giovedì 21 febbraio 2013

La filastrocchia

Il fialstrocchio
non è che un occhio
che va su un cocchio
insieme a Pinocchio.

La filastrocchia
prima ti adocchia
poi ti incapocchia
in una pannocchia

Li segue a ruota
la filastroca
che intanto gioca
al gioco dell'oca.

Insieme a loro,
molto distratto,
ecco si affaccia
un bel filastratto

(giunto dal regno delle idee,
per navigare sulle alte maree).

Manca qualcuno?
Son filastutte!
Più sono belle,
meno son brutte!

Una storia senza molare

C'era un signore che aveva una morale molto incisiva, solo che aveva anche un molare molto incisivo e questo creava parecchia confusione nelle arcate superiori e inferiori dei suoi denti: un incisivo giù di morale, ad esempio, basta a volte a mettere il malumore in tutta la bocca, mentre un incisivo meno incisivo di un molare si potrebbe considerare amorale, creando comunque un incidente. Bella forza, direte voi, un incisivo, per forza di cose è incidente! Vero, ma ci avete pensato che basta togliere un dente, ad esempio per far contento il topolino, e dell'incidente non rimane che un minuscolo "inci". È morale questo? O bisognerebbe molare questo incisivo prima di mollare il colpo? 
Meno male che, per buona fortuna di questa storia, è bastato il timido "pit" di un clacson per trasformare il nostro "inci" in un nobilissimo incipit, anche se di cosa, è un'altra storia.

mercoledì 20 febbraio 2013

La musica nascosta (oppure: "La buonanotte canterina", a piacere)


Sol per dire buonanotte,
fa la nanna e fanne a frotte,
mi diverto in ogni sogno,
mi riposo, ne ho bisogno!

Do così la buonanotte,
la do tanto e la do a frotte,
e leggendo in verticale,
hai le note per cantare!


Il trisogno


Ho sognato un bisogno, ma l’ho sognato una volta e mezza, per cui in totale ho sognato un trisogno.
Forse per questo, all’interno del sogno, del bisogno e anche un po’ del trisogno,  avevo un’espressione trisognata.
Un’espressione trisognata è un’espressione in cui il numero tre ricorre almeno tre volte, due in più di una e poco meno di quattro.
Ma non quattro alla volta, quattro una volta e basta.
C’entra qualcosa?
Non lo so, ma tanto stai sognando, può succedere qualunque cosa.
O forse, invece, possono succedere tutte?

lunedì 18 febbraio 2013

Un collo d'acqua dolce


I manicarretti, sono dei dolci fantastici con le ruote. Chi li tira è un cavallo a ciondolo, che sta proprio al collo di Lucia. Un collo dolcissimo, solcato in lungo e in largo da piste di dolciumi:
in lungo ci sono i manicarretti a pedali, che più pedalano e più sono dolci. Alcuni campioni sarebbero in grado di zuccherare da soli il Mar Ionio, con tanto che è bello salato!
In largo invece ci sono le trote d’acqua dolce. Sarebbero trote, ma l’acqua era così dolce che sono diventati manicarretti anche loro. Dalle pinne sono spuntate le mani, e di carretti ne hanno costruiti alcuni di zucchero candito, altri di uno zucchero filato che filava tanto che hanno dovuto inseguirlo.
Questo accade sul dolcissimo collo di Lucia e dico, a buon ragione, che suo marito Lanceslao è ritenuto uno degli uomini più fortunati del mondo. 

domenica 17 febbraio 2013

Un invito sbagliato


Ti invito a cena di buona lena,
ma l’invitato mi si è sbagliato: 

così di primo ha portato un capretto,
che bruca e bela, proprio perfetto!

Aggiungo poi che – era cena per due –
mi si è piazzato in soggiorno un bue.

Bela il capretto con mezza malia:
“Ch’è, lo lasciavo alla fattoria?”

Così per cena, neanche a parlarne,
non si è mangiato un boccone di carne,

ma il bue e il capretto, che mai non sbaglia,
han degustato posate e tovaglia. 

Gli omini di cielo


Un giorno, levando il capo,
di poco sopra un melo,
ho visto ovunque in aria
degli omini di cielo.

Erano tutti azzurri,
simpatici per giunta,
chi a forma di canestro,
chi di mucca appena munta.

Passavano correndo,
tra le teste e sopra i tetti
schivavano i nuvoloni,
con dei cerchi perfetti.

A volte si fermavano,
restando seri seri,
questi omini, ho scoperto,
sono i nostri pensieri.

Non tutti, a dire il vero,
ma perlomeno quelli
che volano leggeri
perché sono un po’ più belli.

Tutti gli altri, mi pare,
stanno molto più in basso,
sono a terra e a guardarli
sono omini di sasso.