mercoledì 18 luglio 2012

la piastrella


Ho sognato una piastrella,
molto lucida e anche bella,

per il canto non ha orecchio
ma ha ambizioni come specchio:

rifletteva il rubinetto,
che scorreva in un cassetto,

rifletteva il lavandino,
dove sguazza un pesciolino,

rifletteva anche il bidet,
ma non so come e perché.

E la cosa un filo strana,
come parve a chi la lesse,

fu che ognuno rifletteva
sul perché lei riflettesse.

lunedì 16 luglio 2012

la storia


È questa la storia di un eroe molto antico,
si racconta da sola, nientemeno vi dico,
niente meno e nessuno, se vi piace di più,
non sostate lì sotto, ma piuttosto quassù.

Da quassù lo vedete che non siete di meno,
se vi date la mano, in un battibaleno,
si è percorsa la storia, l’avventura più antica,
ma è una storia di oggi, una storia tua amica. 

la ceramica


Questa è la storia di una ceramica, che però non c’era mica. Fortuna che, quando c’era, ci era amica e questo ci metteva molta serenità. Era una ceramica veramente gioviale: non era solo amica nostra, ma anche della cera. 
A volte, quando la cera faceva tardi alla sera, affidava alla ceramica il cerino, che a quei tempi era solo un bambino ma che si accendeva di gioia appena la mamma tornava a casa.
Per festeggiare, il cerino saltava in braccio alla mamma, che per ringraziarla saltava in braccio alla ceramica. La ceramica allora prendeva la forma di un suadente piedistallo, la cera si stiracchiava diventando una lunga e gentile candela e il cerino, che proprio in quel momento baciava la mamma sulla punta dello stoppino, illuminava tutta la stanza di una luce speciale. 

venerdì 13 luglio 2012

Piripicchio Saltalena


Piripicchio Saltalena
salta un poco ma di schiena,
salta quanto è addormentato,
salta e vola sopra il prato.

Sopra il prato c’è un coniglio,
piripicchio uno sbadiglio,
se sbadirglielo non basta,
Piripicchio fa una pasta.

Sulla pasta risbadiglia,
se non cade la si piglia,
se la piglio non la picchio,
se la mangia Piripicchio. 

giovedì 12 luglio 2012

filastrocca al volo (altri gusti: finiti)


Filastrocca di sette minuti,
sono partiti 5 starnuti,
e con il sesto, il sesto da solo,
sono riuscito a prendere il volo.

Il volo preso l’ho messo in tasca,
mi sono detto: "così non casca",
ma dalla tasca un buco di cielo
ha preso al volo il suo fido destriero.

Volava il cielo, volava dritto
Volava in terra e sotto il soffitto
Volava in tasca, volava in un occhio
Tutta la terra è solo il suo cocchio!


lunedì 9 luglio 2012

a rotta di pollo


Conosco una gallina, corre a rotta di pollo,
ci è inciampato re Mida; da quest’oggi: Midollo.
Or che il pollo si è rotto, la gallina è "cascata",
e già scorre felice, dalla zia sua cognata.

Ma Felice è un ruscello, che nell’aia ristagna,
stagna un “AHIA! nell’aria, se ti do una castagna.
Nel frattempo Midollo, re di tutte le brame, 
ha dorato gli incerti, deodorato il pollame.


Le galline più incerte: “non ci sono cascate!”
e a cercarle, di corsa, sono già belle che andate.
Han trovato, per forza, quella prima compagna,
che da zia Guendalina, ci si fa una lasagna.

Fu scritto alla lasagna, per non dimenticarlo:
“ha abdicato Midollo, è arrivato re Carlo!”
Gli rispose lasagna, con la carta da bollo:
“Mi ha avanzata re Carlo, preferivo Midollo!”

la sgangherocca


Filastrocca sgangherata
sgangherocca ritagliata,
ritagliocca filastrata
l’ho avvitata e si è svitata.

Tutta sporca dentro al bagno,
tutta d’oro ma era stagno,
nello stagno si è asciugata
digerito ha una frittata

(però non l’aveva mangiata mica,
l’ha digerita per una sua amica!)

Pianta i piedi sul soffitto,
fa una curva sul diritto,
sa diritto ma era storia
sa di se-samo e cicoria.

E sesamo o se non samo
Non lo so ma intanto andiamo.
Quando torna non è andata
Se lo ha fatto non è stata

Se sa-lute o se non sa,
Lute passa e se ne va,
va con lui la sgangerocca
forse storta, ma non sciocca!