domenica 22 aprile 2012

filastrocca di benvenuto


Senza troppe parole,
dentro un raggio di sole,

ma con buona fortuna,
sotto un chiaro di luna,

finalmente è arrivato
un bambino fatato!

Che guardandosi intorno
trovi luce del giorno,

con la gioia del cuore
ne distingua il colore,

porti sempre sul viso
un brillante sorriso,

un sorriso giocondo
che dia gioia nel mondo.



(questa filastrocca è un messaggio vero, rivolto a un bambino che si chiama Gioele. Benvenuto sulla terra a lui, ai suoi compagni di stanza e a tutti i bambini del mondo!)

sabato 21 aprile 2012

Filastrocca del sol giocondo


Filastrocca del sol giocondo,
che bacia tutti i bambini del mondo.

Coi raggi di gioco che ci puoi fare?
Correre, ridere, cantare!

Ne puoi portare quattro alla mamma,
che li condisca con la panna,

un altro al nonno e quattro bacioni
(son buoni per tutte le occasioni).

Al babbo puoi metterne una all'occhiello,
un altro tenerlo nel secchiello.

Ne ha chiesto uno il mio amico Noè
e invece io gliene ho dati 3:

uno per vincere a nascondino,
uno per fare un sorriso al mattino,

e se quall'altro non sa come usarlo,
trovi qualcuno a cui regalarlo!

Il sol giocando gioca coi raggi
e ci disegna buffi paesaggi,

li mette insieme, a ognuno un colore,
e ai nostri occhi, quale splendore!

Non una nuvola basta a oscurarlo
e se anche passa, basta aspettarlo.

Ma se aspettarlo vi pare poco,
proviamo un po' con quest'altro gioco:

chiudete gli occhi e, con il pensiero,
gli andate incontro dritto nel cielo.

Sogno o son destro?


Sogno o son destro?

E Paolo, che era mancino, dedusse per forza di cose di stare sognando.
Nel sogno, tuttavia, si accorse di avere una certa destrezza. In particolare:
nello scartare i cioccolatini, attraversare la strada a dorso di cammello e attraversare le pozzanghere a dorso. Fosse stato per lui le avrebbe attraversate anche a rana, ma il dottore gli aveva prescritto sole sulla punta del naso due volte a sogno, prima e dopo il risveglio.
Per questa ragione, Martino sogna di esercitarsi a diventare ambidestro, così da abbronzarsi un poco anche quando si sveglia. 






(avete visto che Paolo è diventato Martino? Succede, nei sogni! Per esercitarvi, sognate ora di diventare Martino, poi subito un saltamartino e infine, se vi va, un soffice raggio di sole).

venerdì 20 aprile 2012

al caseificio


«Buongiorno signor Carlo, come si conta il suo parmigiano?»
«Sono due chili al chilo, un litro all’etto e mezza carovana di fiori.»
«Benissimo. E quanto viene?»
«Un euro ogni mezzo euro. Ha mai visto un prezzo migliore?»
«No, però un parmigiano mio amico ha la R che salta, dice che si possa fare qualcosa?»
«Ho una forma di formaggio a forma di forma, dicono che sia molto curativa. Viene la METÀ esatta del suo peso al metro.»
Ma mentre quella metà veniva, l’altra metà svicolò da sotto il tavolo e corse via per la strada maestra. Fu una delusione: da quella maestra si imparava poco, così iniziò a prendere i sentieri, le sterrate, i letti dei torrenti e non si sa cosa imparò, ma vide un sacco di cose belle. 

leggete bene e inventate il titolo


Ho un panino che pesa 15 chili.
un altro che pesa 15 kiwi, una banana e una pianta di ananas.
Infine ne ho uno che pensa 15 chili, ma poi ne dice solo 4.

Io, invece:
una piadina che pesa un cavolfiore,
un giardino di fiori di cavolo,
un pacchetto di pacche sulle spalle. Vuoi favorire?

D’accordo.
Ma io ho anche: un accordo che vale 7 note,
una maestra dalla nota facile,
una nota a piè di pagina.

La nota a piè di pagina, tra l'altro, ha inavvertitamente schiacciato il piè: la pagina ha urlato, la nota anche per lo spavento, il piede è diventato rosso e blu. La maestra è corsa a vedere e guardando la pagina rossa e blu, ha pensato di avere già corretto il compito e ha tralasciato 7 errori gravi.
Così sono stato promosso. 

giovedì 19 aprile 2012

il regginaso


il signor Reginaldo, figlio di Aldo e Regina, ha un naso che pesa 1 grammo e 38 chili. Per evitare che gli cada rotolando sul mento, rimbalzando sulla pancia e schiacciandogli l’alluce, usa spesso un regginaso, che si applica comodamente sopra la testa e fissa il naso in maniera inamovibile. Il regginaso è composto di un buffo signore, alto 7 o 8 centimetri, che regge con le mani due canne da pesca. Attaccate alle canne, due lenze; alle lenze, due ami agganciati ognuno a una narice di Reginaldo. L'omino (si chiama Yuri) le sostiene a forza di braccia e, pensate, non si lamenta mai!
Reginaldo difatti è molto soddisfatto, se non che, ultimamente, percepisce un certo appesantimento del mento. La sua idea sarebbe di munirsi di un REGGIMENTO, ma Aldo e Regina mica sono d’accordo.
Per convincerli ha dovuto promettere che il suo reggimento non farà mai la guerra a nessuno, dirà sempre le preghiere prima di andare a dormire e che i suoi componenti passeranno quasi tutto il tempo in congedo, salvo qualche domenica per sfilare nelle strade e suonare la tromba.
Se continuerà a fare il bravo, potrebbe riceverlo in dono a Natale. 

la rosa


Avevo una zucca, mi presi una zuccata,
con una bella tavola, feci una tavolata.
Quindi piantai un cavolo, ma fu una cavolata. 
Vidi passare un falco, con una gran falcata.

La zuppa era di farro, ma un po’ farraginosa,
l’ha assaggiata qualcuno, ci ha trovato qualcosa:
ci ha trovato del vento, chiuso in una ventosa,
e il rosone di un tempio, schiuso come una rosa.