Siccome ogni volta che scrivo "filastrocca" mi esce "fialastrocca",
mi sono rassegnato e l’ho bevuta tutta d’un fiato.
Sulle prime mi sono cresciute altre quattro braccia: due hanno
iniziato a fare esercizi di giocoleria mentre le altre due applaudivano, quindi
si sono date un cinque, ma che dato un cinque gli pareva poco, si sono date un otto
e anche un nove. Non avevo mai visto tante dita nelle mie 6 mani come in quel
momento.
Poi le mani, le braccia e le unghie (immaginate quante
fossero) si sono messe a dormire, ma l’effetto della fialastrocca è continuato:
appoggiandomi sullo schienale della sedia sono diventato un palloncino, e sono
volato via. Mentre volavo via, sono diventato una nuvola, ma non una nuvola
qualunque: una nuvola a forma di palloncino, avreste dovuto vedere che tonda.
Una nuvola chiara, senza ombra di pioggia, che guarda la terra bonaria e si
sposta sempre un pochino per far passare i raggi del sole. Ma che brava!
E nonostante da nuvola si stesse veramente bene, vi racconto
l’ultimo incredibile effetto della fialastrocca: di colpo, sono diventato
nientemeno che me stesso, ma mica quello di prima: un me stesso nuovo e bello,
che aveva imparato a sorridere, che aveva due braccia forti e nessuna paura di
fare fatica: tutto quello che serve per cambiare, anche se un pochino per
volta, il mondo intero.