lunedì 25 febbraio 2013

Litigare un po'


Litigare un po' tra amici,
certe volte è pure un bene,
perché volano le sberle,
ma in compenso son sincere.

Se le sberle fanno male
anche peggio fa il rancore,
ma alla fine ci si stanca
e si scopre un po' di amore! 

sabato 23 febbraio 2013

Il vecchio e il bambino


Un vecchio e un bambino
si preser per mano,
facevan la strada
guardando lontano.

Di fronte si apriva
una grande pianura:
la gente, felice,
la frutta, matura,

il sole splendeva,
correvano i raggi,
brillavan nel giorno
i più dolci paesaggi.

“Ma questo bel mondo”,
ricordava il vecchio,
“l’abbiamo ottenuto
sudando parecchio.

Un giorno quel cielo
era tutto coperto
di scie degli aerei,
i prati: un deserto.

In case infinite
di ferro e mattone,
vivevan stipate
le tante persone.

Vivevano tristi,
sognando di fughe,
di diventar vecchi
però senza rughe.

Compravan di tutto
lenendo il dolore.
Lavoro? Per forza
e mai per amore.

Finché uno per volta
si resero conto
dei pochi potenti
al governo del mondo.

Che mille problemi
eran solo pretesti,
per i loschi affari
dei pochi più lesti.

E il giorno che questo
fu terso e fu chiaro,
nessuno mai più
li comprò col denaro.

Si alzarono in piedi
con sdegno e furore,
negli occhi la forza
più grande: l’amore.

E mano per mano,
senza ombra di guerra,
marciando in silenzio
ripreser la terra

e fu costruito
con lena e successo,
il mondo di pace
che tu vedi adesso.”

Il gattore

Conosco un gatto,
che è un grande attore,
il primo atto
è tutto d’amore.

L’atto secondo,
lo credereste?
Vien dall’inferno
il gatto a tre teste!

Nel terzo atto,
per buona fortuna,
ritorna gatto
e canta alla luna. 

Il mangiatore di scie chimiche


C’era una volta un uomo
che mangiava le scie chimiche.
Pensava: “questo mondo
per me è arrivato al limite

e questa soluzione
non sarà proprio geniale,
ma se le ingoio io
nessun’altro starà male.”

Così per tutto il cielo
a bocca spalancata,
del fumo grigio e nero
facea una scorpacciata.

Intanto un po’ più in basso
gli abitanti della terra,
stavano molto meglio,
altro che effetto serra!

Ridevano i bambini
capriolando sul prato
nell’aria azzurra e fresca
e niente più inquinato.

Ma intanto il buon signore
al suo dover ben ligio,
piange e tossisce forte,
diviene tutto grigio.

E quando anche i polmoni
diventan di alluminio
la storia è divenuta
di pubblico dominio.

Si domanda: c’è qualcuno,
tra i più grati e di buon cuore
pronto ad unirsi ad altri
per salvare il salvatore?

venerdì 22 febbraio 2013

La stella della buonanotte


Conosco una stellina
che abita su Alfa sette,
per girare un po’ il mondo,
si è infilata le alette.

Con le ali colorate,
fatte di arcobaleno,
fa tutto l’universo
e indietro, in un baleno.

Così se apri le tende
e sbirci di nascosto
tu la vedrai che splende
come sempre al suo posto. 

giovedì 21 febbraio 2013

La filastrocchia

Il fialstrocchio
non è che un occhio
che va su un cocchio
insieme a Pinocchio.

La filastrocchia
prima ti adocchia
poi ti incapocchia
in una pannocchia

Li segue a ruota
la filastroca
che intanto gioca
al gioco dell'oca.

Insieme a loro,
molto distratto,
ecco si affaccia
un bel filastratto

(giunto dal regno delle idee,
per navigare sulle alte maree).

Manca qualcuno?
Son filastutte!
Più sono belle,
meno son brutte!

Una storia senza molare

C'era un signore che aveva una morale molto incisiva, solo che aveva anche un molare molto incisivo e questo creava parecchia confusione nelle arcate superiori e inferiori dei suoi denti: un incisivo giù di morale, ad esempio, basta a volte a mettere il malumore in tutta la bocca, mentre un incisivo meno incisivo di un molare si potrebbe considerare amorale, creando comunque un incidente. Bella forza, direte voi, un incisivo, per forza di cose è incidente! Vero, ma ci avete pensato che basta togliere un dente, ad esempio per far contento il topolino, e dell'incidente non rimane che un minuscolo "inci". È morale questo? O bisognerebbe molare questo incisivo prima di mollare il colpo? 
Meno male che, per buona fortuna di questa storia, è bastato il timido "pit" di un clacson per trasformare il nostro "inci" in un nobilissimo incipit, anche se di cosa, è un'altra storia.