mercoledì 13 giugno 2012

la lingua dei fiori


Ho un amico che si chiama Rodolfo ed è amico di un suo amico, che si chiama Rododendro. Insieme stanno cercando di imparare il linguaggio dei fiori. Meglio: Rododendro sta cercando di insegnarlo a Rodolfo, anche se, a dirla tutta, qualcosina da imparare la ha ancora anche lui.
Rodolfo impara, poco a poco. Ad esempio:
per contattare un girasole, non si può fare altro che parlare la lingua del sole. È una lingua strana, che esce dagli occhi. Per parlarla, dicono che si debba aver inspirato forte tutto l’amore del mondo. Rodolfo sostiene che ne basti anche meno, che basti anche solo un pensiero: "magari i girasoli faranno più fatica a sentirti", dice lui, "ma ti risponderanno in ogni caso con il loro sorriso cortese."
Oppure si può provare a parlare la lingua delle Violette. Per quella, sarebbe meglio chiedere alla mia amica Violetta, che però proprio oggi è fiorita in un prato un po' fuori mano. 
La lingua dei Rododendri è un po’ più semplice perché, come si poteva capire già da prima, questi fiori parlano il linguaggio dell’amicizia.
Ogni fiore parla una lingua diversa, ma ogni fiore scappa appena riesce verso una luce che è sempre la stessa, che è quella del sole. Il sole non si riesce quasi mai a guardare, finisce che bruciano gli occhi e per questo i fiori sbocciano senza nemmeno preoccuparsi di aprirli.
Se è per questo nemmeno il sole li apre, direte voi, o forse dice Rodolfo. 
Non li apre: sboccia ogni giorno ad occhi chiusi sopra tutti i prati, tutte le teste e tutti i pensieri, porta in dono tutti i colori del mondo senza nemmeno sapere chi li riceve.

In questo modo, Rodolfo e Rododendro stanno imparando la lingua dei fiori, e forse molte altre lingue. 

martedì 12 giugno 2012

una strizzata di occhio

Un giorno arrivò un tale e strizzò l’occhio a un altro signore.

«Ahia! »
«Che c’è? »
«Mi ha strizzato l’occhio! Scusi, ma le sembra?»
«Non mi sembra per niente, e a lei cosa sembra?»
«Che mi abbia strizzato l’occhio, mi sembra! Anche sì il mio preferito, mi scusi ma non si poteva strizzare il suo?»
«Ma è proprio quello che ho fatto, non trova?»
«No che non trovo!»
«Male! Non lo sa che le basterebbe cercare?»
«Senta un po’: io non avevo perso niente, lei però l’occhio me l’ha strizzato lo stesso! Aveva almeno lavato le mani?»
E il tale, che non le aveva lavate per niente, levò quantomeno le gambe e se la filò a gambe levate. Ma da allora in poi, per sicurezza, non strizzò più l’occhio a nessuno e salutò tutte le persone facendo semplicemente l’occhiolino.

venerdì 8 giugno 2012

cosa vai cerchiando?

Se trovi cerchi
se cerchi trovi,
se cerchi i cerchi
non trovi i rovi,
ma trovi i cerchi
che poi ritrovi
se li ricerchi. 

Ma se li cerchi 
scopri da te,
era uno solo 
e ora son tre,
concentrazione 
non gliene manca:
son cerchi concentrici
su carta bianca!

giovedì 7 giugno 2012

il guardaboschi


Un giorno, un grande diplomatico, incontrò per caso il procuratore di brindisi. Sfortunatamente, questi non gli procurò neanche un Brindisi, ma appena un aperitivo scarno scarno. Per la delusione, il diplomatico rinunciò al diploma, scambiandolo con una licenza media; così venne in media licenziato. Si accorsero presto, tuttavia, che non si poteva licenziarlo in media: andava licenziato in tronco. La sua licenza media fu quindi sostituita con una licenza da taglialegna. Già che c’era, se la giocò a biglie con un guardiaboschi e vinse anche la licenza di quest’ultimo. Così che oggi, il nostro grande diplomatico, passa la giornata a guardare i boschi, saluta gli scoiattoli quando saltano sui rami e brinda con acqua di sorgente alla luce del giorno.


mercoledì 6 giugno 2012

stati d'animo

Ho un casino in testa che la metà basta
così ho detto basta alla metà che resta.
Bel colpo di testa, mi farò una cresta
proprio a mezza testa.
Ci farò la cresta, mi ci terrò il resto,
mangerò una crosta e se la lancerò,
sarà una crostata ed io la mangerò.

il tallone della bertuccia


Il povero Achille aveva un cruccio,
ma lo teneva dentro un astuccio.

Vi dico ora una cosa mattana:
l’astuccio era uguale a una grossa banana!

Più tardi è arrivata una bella bertuccia,
che ne ha avanzato soltanto la buccia. 

La cosa non fu niente affatto carina,
difatti di colpo, la poverina

si ritrovò così, in pianta stabile
con un tallone assai vulnerabile. 

La scimmia prese un aspetto sconvolto,
ma la soluzione non tardò molto: 

le ricordò il suo prozio Gedeone
che le bertucce non hanno il tallone.

la candeggina


Ho un amico un po’ irritato:
l’han pettinato dal lato sbagliato.

Non solo: il mio amico si chiama Lino
ed hanno usato uno spazzolino,

ma subito dopo uno spazzolone,
il che ha complicato la situazione:

infatti suo nonno, che dorme in bagno,
voleva usarlo contro ad un ragno,

ma poiché era sporco di brillantina,
gli ha fatto un lavaggio di candeggina.

La candeggina, in qualunque misura,
produce danno alla pettinatura,

difatti il mio amico, già un po’ spettinato
si è ritrovato di colpo invecchiato.