mercoledì 21 marzo 2012

una pila di stelle


Un giorno un architetto, decise che un pilastro dovesse per forza essere un astro in cima ad una lunga colonna di stelle. 
“Potrebbe trattarsi” argomentò Renato “del pilo, felice sposo della pila, ritratto in un ignoto atteggiamento disdicevole (a volte capita, ai pili) che gli sia valso l’appellativo di pilastro”.
Il biprofessor Duetrestella, ipotizzò invece che le stelle andassero a pile, a volte sapessero di verdura, e il compito ultimo dell’astronomia fosse controllarne la durata residua ed eventualmente provvederle di batterie ricaricabili (quantomeno, attaccarle alla presa).
Nel dubbio, addobbarono la cima del pilastro con uno splendido vaso di fiori. Ci stava così bene che ci adornarono anche tutti gli altri, una finestra verde canarino e persino un signore che si era perso ricevette il suo vaso di violette e lo regalò alla moglie non appena ricordò la strada di casa.

lunedì 19 marzo 2012

un giro alla volta


C’era una volta una giravolta,
sembrava poca e invece era molta.
Sembrava messa e invece era tolta,
e cavalcava via a briglia sciolta.

Aveva un cugino, un calamaro,
sembrava un pollo ma era un somaro,
sembrava giallo e invece era verde
e andava via dove il cielo si perde.

Un terzo amico, un sottaceto,
soleva nascondersi sotto un tappeto
ma quando la scopa lo andava a scovare
filava via sulle tracce del mare.

EPILOGO

La giravolta girò un’altra volta,
e il calamaro fu un po’ più chiaro
il sottaceto si fece faceto
e neanche uno ritornò indietro. 

venerdì 16 marzo 2012

fuga in re fa sol la si


Sugli spartiti di Gigina Pianolina, non si capisce più un acca!
Il sol è andato al sol, perché era una bella giornata e non se ne parlava di rimanere in casa. Il la è andato là. “Ma là dove??”, tutti si chiedono, persino la mamma e il nonno Arcimatteo, che Gigina ha coinvolto per l’occasione.
Il fa non si sa cosa fa, mentre il re e il mi si sono sposati, divenendo dei magnifici remi per la barca dell’ingegner Pollacchieri che, almeno quando è al mare, non si spaventa mai.
Le è rimasto soltanto un do, e difatti è da tutto il pomeriggio che suona sul pianoforte solo quella nota (capirete perché la mamma e il nonno si danno tanta pena a cercare di acchiappare almeno un la), ma ormai si è stancata. Sapete che ne ha fatto? Lo ha lasciato a me. E io? Ovviamente ve lo do!

giovedì 15 marzo 2012

la legge del contrabbasso


Secondo la legge del contrabbasso, quando fai una cattiva azione, Michelino ti si presenta in soggiorno e ti suona per 8 ore il “Lamento in re maggiore dell’ascoltatore” con il suo contrabbasso di cristallo fiammante. Fiamma così tanto, che per non scottarsi ha rinunciato a suonarlo con l’archetto, e utilizza al suo posto una pinza da un etto. Una pinza ignifuga, si intende.
Delle lezioni che Michelino ha preso dal suo istruttore, Contrabbasso La Scuola, non ne ha ascoltata neanche una. Le pause per la merenda, invece, le ha seguite tutte con grande diligenza.
Quando vi si piazza nel centro del salotto con la sua pinza gialla tra le mani, mica potete alzarvi e andare via: rimarrebbe troppo male! Per questa ragione il suo pezzo di bravura viene ascoltato fino in fondo da tutti i malintenzionati del mondo.
Anche se si dice che le intenzioni non si dovrebbero processare, Michelino, che è molto sensibile, è in grado di mobilitarsi anche solo per un cattivo pensiero, come rubare la dentiera del nonno o fare lo sgambetto al vicino di casa per vedere se cade davvero.
In quel caso, non si fa in tempo a girarsi che ce lo si trova davanti che lucida la pinza e si prepara il bicchiere dell’acqua sul tavolo come se fosse un grande artista.
Nella sua innocenza è convinto che quella magnifica nenia, ascoltata fino in fondo, sia in grado di far sparire i cattivi pensieri con lo stupore con cui scoppia una bolla di sapone.

E se fosse vero?


la sposa in bianco


In via della Pausa Pranzo, le spose in bianco sono passate di moda. Però vanno molto quelle al sugo, oppure alle zucchine.
A inizio anno, poi, è scoppiata una vera passione per le spose integrali: molto meglio di quelle raffinate (chissà poi con che metodi) o dal gusto troppo delicato, che si confonde un po' con questo un po' con quello. Si è teso così a recuperare la semplicità ed i sapori schietti che sono alla base di ogni matrimonio ben riuscito!

martedì 13 marzo 2012

la nonna di beethoven


La nonna di Beethoven è sorda da un orecchio, ma con l’altro ci sente bene, purtroppo. Con tutta questa musica da camera, non riesce mai a uscire anche se c’è il sole. Quel suo nipote, sempre al pianoforte! E dire che lei, da bambino, gli aveva regalato delle maracas. Ma non c’è niente da fare, mica lo distogli da questa "musica moderna".
Dove saranno finiti i bei tempi in cui si sentivano semplicemente i cori di chiesa oppure la musica pop?
Se farà qualcosa di buono, questo giovanotto, non è mica chiaro. È anche vero che poteva andar peggio, già tanto che non si droghi, e poi ha uno sguardo così pieno di sogni, e gli vuole un bene ma un bene da matti, che lo voglia o no!  

viandando


Il viandante vianda, cioè va via.
Il viastante vi sta, ma se vi sta sulle scatole non è colpa mia. Io l’avevo presentato con cura e fatto tutto il possibile.
Ora fate pace, per l’amor del cielo, prima che viandi con il malumore e lo sparga senza accorgersene per tutte le strade.
Bene così, ancora un altro po’, stringetevi la mano, ora fate anche un sorriso dai, esatto, che spavento mi avete fatto prendere! Anche se in fondo potevo capirlo da lontano che, al di là del carattere, un cuore buono lo avete tutti e due.