giovedì 15 maggio 2014

Ginetto Cuorcontento


Un giorno a fine aprile,
Ginetto Cuorcontento,
si mise in una tasca
il tetto e il pavimento.

Nell’altra, le pareti.
Ed il giardino? In mano!
Signori! Vedo bene?
Mi pare un gioco strano!

Dei molti suoi amici,
scelse tutti più belli,
mettendone uno a uno
sul naso e sui capelli.

Ma il suo naso a patata
fu anche l’ultima tappa,
perché un attimo dopo
era pronta la pappa. 

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