venerdì 25 ottobre 2013

I miei amici

Il mio amico Giacomo è un cinghiale, è un manico di bottiglia, è un pescatore. Il mio amico Giampiero è un Gianni, è un Piero ed è la primavera. Il mio amico Giangiorgio è andato a pescare, è stato pescato ad andare a pescare, ed è andato con chi l’ha pescato ad andare a pescare: è andato al mare, dove si pesca. Non solo: è andato al mare, dove si nuota. Non è finita: è andato al mare dove si respira, si canta alla sera, si guarda lontano e si sorride al silenzio.
Il mio amico Luca è un agricoltore, ma è anche l’ecologia, ed è anche le nuvole rosa e verdi che passano dal tramonto alla fantasia.
La mia amica Rosa è la fantasia, è la primavera (proprio come Giacomo), è le risate. È la malinconia quando è appena passata, e va a braccetto col mio amico Luigi, che è il sollievo, e con Dario, che è il coraggio. Il mio amico Luigi però è anche un Luigi d’oro, anche se è impossibile da comprare. Ed è un solaio, di quelli affascinanti pieni di segreti dei bisnonni. Il mio amico Dario, invece, è un coro di voci. Lo stesso coro di Giuliana, che però è un coro di pensieri. Lo stesso coro di Alberto, che è l’emozione di essere tutti vivi nello stesso momento. Tutti insieme sono il mio cuore, o forse io il loro. Tutti insieme sono un mondo, ed io sono quel mondo. 

martedì 22 ottobre 2013

Le avventure di un bacino

È la storia di un bel bacio,
lo prendevo con il lazo,

lo mettevo in una tasca,
guarda te: da lì mi casca.

Lo mettevo allora in cielo,
sotto l'ombra di un bel pero,

lo mettevo nella terra,
dietro i vetri di una serra,

lo mettevo dappertutto,
dentro il mare o anche all'asciutto,

ma quel bacio ha un solo posto,
senza l'ombra di un "piuttosto"

e quel posto, mica a caso
è la punta del tuo naso!


venerdì 18 ottobre 2013

Un sogno, letteralmente

Ti ho sognata in un bel sogno,
non a Sesto né a Cologno,
tantomeno a Serenella,
però neanche a Pertusella!

C’era là un sacco di neve
che cadeva lieve lieve,
però il clima era perfetto
e ci si trovò a braccetto.

Si avanzò per la banchina,
con serenità divina,
salutando questo e quella
(tra le varie, mia sorella).

"Tutta questa gente qua"
mi chiedevo: “penserà...?”
ma ridevo e, in un baleno,
ritornavo bel sereno. 

sabato 12 ottobre 2013

La fiacca vacca

Vi racconto di una vacca
nata stanca ma anche fiacca:
ogni volta che sbadiglia
non fa un metro né due miglia.

In compenso questa vacca
non capisce mica un'H,
preferisce la A accentata
(se la mangia in insalata). 

Se le date anche una foglia
se la mangia controvoglia,
se la voglia la ha sul mento,
se la mangia controvento.

Il mangiar però la strazia
quando è piena ma anche sazia,
va’ a capir che ha nella zucca
questa vacca ma anche mucca!

La campana di farina

Dirindina ha una campana,
con la forma strana strana,
giel’ha data Tintinnina
ed è a forma di... farina!

La farina, voi bambini
lo sapete, è a granellini,
mi direte: come suona?
Vuoi scherzare? Questa è buona!

Ma se è buona la farina,
se la cuoce Dirindina,
finché ottiene una pagnotta
tutta allegra, bella cotta.

E, d’incanto, ogni boccone
suona mille note buone
che le ridon nella pancia
(dove c’era già un’arancia).

Sarà forse per bon ton,
neanche una che fa “don”!
la campana di farina
fa “din” per Dindirindina!

Un dolce incontro


Dirindina è una regina,
che però ha una sorellina:
quando ride più scintilla,
come un angelo che brilla. 

Se la prima va cantando,
segue l’altra scintillando
e però nel panorama
c’è un rumore che li chiama!

Presto appare all’orizzonte,
tutta allegra lì di fronte,
un’amica assai speciale
la cui dote è tintinnare.

Tintinnando Tintinnina,
fa arrossire la regina,
e scoccare una scintilla
al sapor di camomilla: 

perché tre amiche fatate,
ora che si son trovate,
per la gran soddisfazione, 
vanno a nanna buone buone.

martedì 8 ottobre 2013

Ginetta Pappagalli

Ginetta Pappagalli, 
con i pastelli gialli, 
ha disegnato un sole
di mille capriole. 

con i pastelli rossi, 
dei fiori grandi e grossi, 
che fanno da tendaggi 
a un prato nei paraggi. 

Con i pastelli viola, 
è ritornata a scuola 
per tingere di bello
il naso del bidello. 

Con i pastelli azzurri
milioni di sussurri,
li ha trasformati in cielo
con così tanto zelo

che mille nuvoloni
(eran sussurri buoni)
si son fatti di lato
donando il sole al prato.