mercoledì 24 luglio 2013

Il cemento amato

C’era una volta un presidente: gli presi un dente e mi prese per deficiente. Un deficiente mi prese per lui e mi strinse la mano. La mano mi prese i capelli ma poi allentò la presa. Per allentarla usò un cacciavite. Per cacciarla, usò un fucile. Per fucile, usò un fagiolo e per fagiolo, usò un fiore colto di lì a poco: un fiore che stava per diventare intelligentissimo.
La presa, tuttavia, era di posizione. La posizione, tuttavia, era andata a fare in giro. Ne derivò una presa in giro che turbò molto il presidente. Il presidente si rifugiò in macchina, la macchina si rifugiò in garage e il garage si rifugiò in un seminterrato, con tanto che era di cemento armato.
Si domanda: chi ha armato il cemento? Ce n’era davvero bisogno? Un bisogno è un sogno doppio? Un doppio è un tipo di droga? La droga la ha quel tipo in doppiopetto?
Tutte domande importanti, ma a colpire il presidente fu quella del cemento armato. Gli dispiaceva disarmarlo, in fondo gli era affezionato... "In effetti chi si fiderebbe" pensava "a costruire un garage in cemento disarmato?"
Fortunatamente, insieme alla giustizia prevalse l’amore e, appena disarmato, il cemento divenne uno spettacolare CEMENTO AMATO!
Il cemento amato era tanto diverso da quello grigio: era azzurro! Tanto diverso da quello brutto: era bello! Tanto diverso da quello tetro: era allegro! Brillava sorridente. Sul suo naso, al bisogno, crescevano dei fiori freschi e sui suoi fiori, al bisogno, crescevano profumi melodiosi. E – ci credereste? – c’era sempre bisogno di entrambi! 

sabato 20 luglio 2013

Una nota di dolcezza

Ho cantato l’infinito,
era dolce come il vento,
l’ho cantato in una nota,
fu una cosa di un momento.

Ho rincorso l’infinito,
lo cercai domani e ieri,
lo cercai in duemila note,
lo cercai nei miei pensieri.

E sapeste che stupore,
dopo averne viste tante,
ritrovarlo che rideva
nel presente di ogni istante.


giovedì 18 luglio 2013

Giusto un saluto

Caduto per caso,
mi è un bacio sul naso,
che sa di frittata
se il naso è a patata,

che sa di carota
se prende una gota,
che sa di abbondanza
se il naso è una danza...

così scivolando,
tra casa e mattino,
ti arriva volando 
l’amico bacino! 

martedì 16 luglio 2013

La ruota di scorza

Ho montato una ruota di scorza,
ne volevo una più contenuta,
sulla scorza la ruota si smorza,
gira senza che l'abbia vissuta.

Contenuta con dei contenuti
è anche bella da mettere in mostra,
guardi intorno e poi fiero saluti, 
mentre fai il tuo bel giro di giostra. 

lunedì 15 luglio 2013

S’i fosse fioco

S’i fosse fioco non sarei un Giongo,
s’i fosse vento mi rinfrescherei,
s’i fosse in acqua mi rallegrerei,
s’i fosse idiota resterei a fondo.
  
Si fossi un orto sarei molto colto,
s’i fosse vino ci farei un sorso,
s’i fosse errore non sarei rimorso,
s’i fosse in fuga mostrerei il mio volto.

S’i fosse un fosso direi molla l’osso,
al cane grosso, che mi abbia scelto,
s’i fosse lento sarei poco svelto,
ma correrei comunque più che posso. 




Questa la dedichiamo a Cecco Angiolieri, un tale un tantino di malumore, con l'augurio che la vita dopo la morte gli abbia portato consiglio. 

domenica 14 luglio 2013

Il molle naso - Lezione II

C’è un naso molle che fa le bolle,
ma vuole il caso che il folle naso,
mescoli in folle l’acqua che bolle,
mescoli in prima l’acqua di prima,
mescoli in terza l’acqua che è persa
e se in seconda picchia una sponda,
sempre si scusa, mai che risponda,  
sempre risponde fra tante onde 
che fa la folla di bolle bionde. 

venerdì 12 luglio 2013

Ben detto!

“Soli si nasce, soli si muore”
diceva un detto di malumore.
"Chi nasce sole diventa stella",
mi pare cosa un poco più bella.

Chi nasce stella diventa cielo,
chi nasce falso diventa vero,
chi nasce zitto inizia a parlare
e un po’ per volta pure a ascoltare.

Chi nasce solo, poi, non esiste,
ma chi lo crede si sente triste,
vedrà domani il suo firmamento,
quando alza gli occhi dal pavimento.