Oh vecchia Repubblica mia,
mi chiedo dov’è che tu sia,
è un dubbio che ho dentro la testa
...davvero ti han fatto la festa?!
Di te ci è rimasta la pelle,
che un popolo mite ed imbelle
ricorda senza nostalgia...
E adesso c’è l’oligarchia.
Un popolo di non votati
persegue interessi spietati
e si finge un po’ pasticcione,
però gioca con le persone.
Oh vecchia Repubblica mia,
lo chiedo con una poesia,
ti chiedo l’immenso favore,
di renderti viva nel cuore,
di farci capire chi siamo,
il bello del genere umano,
e – massima delle fortune –
la gioia del bene comune!
Così il sole scioglie l’inverno,
l’amore sancisce il governo
e insieme ti apriamo la via,
oh vecchia Repubblica mia!